Gli antidemocratici e l'eterno ritorno dell'antiamericanismo

Che pena l'antiamericanismo di chi ha vissuto una vita protetta dagli Stati Uniti

Gli antidemocratici e l'eterno ritorno dell'antiamericanismo
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Che pena l'antiamericanismo di chi ha vissuto una vita protetta dagli Stati Uniti. Ogni volta che c'è una guerra, in cui sono coinvolti gli Stati Uniti, compaiono i pacifisti. È sempre colpa degli Stati Uniti, in Italia, e anche, più o meno, in Europa. Il conflitto israelo-palestineste? È colpa degli Stati Uniti. L'Aids negli anni Ottanta? Era colpa di Reagan, l'aveva inventato lui per estinguere gli omosessuali e i negri drogati, colpa degli Stati Uniti. Il Covid? Colpa degli Stati Uniti, il cui principale indiziato è Bill Gates, che è il più grande miliardario filantropo del mondo, l'hanno scelto bene. La guerra in Ucraina? Colpa degli Stati Uniti, perché la NATO si voleva espandere, e il povero Putin è stato costretto a difendersi attaccando l'Ucraina. Ma da cosa dipende questa ostilità verso gli Stati Uniti? Che sono entrati nella Seconda Guerra Mondiale, liberandoci dal fascismo e poi difendendoci dal comunismo? La risposta è nella stessa domanda: gli Stati Uniti sono antifascisti e anticomunisti, in altri termini antitotalitari, capitalisti, consumisti, democratici, e dunque invisi a ogni dittatura, sia essa ideologica o teocratica. Gli Stati Uniti, simbolo di democrazia e capitalismo, sono odiati dagli antidemocratici: fascisti e comunisti, che guarda caso simpatizzano per la teocrazia di ogni integralismo islamico. Una nota a margine, rivolta a chi crede che la NATO, che è un trattato difensivo e non di aggressione, ci sia stata imposta. Un grande uomo, il conte Carlo Sforza, in esilio durante il fascismo, convinse Roosevelt a non appoggiare la Resistenza, ma coloro che veramente volevano la democrazia e il liberalismo, perché nella Resistenza c'erano molti comunisti, che appoggiavano il passaggio da una dittatura all'altra (non dimentichiamoci che la Seconda Guerra Mondiale è nata con un patto di non aggressione tra Hitler e Stalin). Non per altro la cultura fascista, comunista, e democristiana, da noi ha bollato sempre il termine «consumismo» come qualcosa di brutto. Consumismo significa crescita, libertà, e soprattutto individualismo. Perché, se ci pensate, tutelando l'individuo tutelate anche ogni comunità, mentre tutelando le comunità sopprimete sempre gli individui. Io sono, perché consumo, e ringrazio sempre gli USA.

Hanno fatto degli errori? Come tutti, ma sono sempre meno della libertà che hanno portato nel mondo. D'altra parte, se non a noi stessi, basta chiedere a un cittadino della Corea del Nord, e a uno della Corea del Sud: Gangnam Style è possibile da una parte sola.

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