Signore e signori, la Consulta ha abolito i signori. Presentata come una grande svolta per l'inclusività, sentite un po' qui: nelle sentenze la dicitura «composta dai signori» è stata reputata troppo sessista, perché non ci sono solo signori, per cui resterà solo l'espressione «composta da» e a seguire i nomi. Ma che svolta è?
Una di quelle svolte burocratiche per le quali gioiscono le femministe, come se questo significasse un qualche progresso, una qualche conquista sociale. Quando la Corte è già composta da uomini e donne (la parità tra giudici c'è già), e dire «signori» è una parola che include sia maschi che femmine (ma anche altro, volendo), basta aprire qualsiasi dizionario. Non immagino uno che leggendo giuria «composta dai signori» possa venire in mente «ehi, ma quella Alessandra cos'è, un trans?». Che poi, fosse davvero un trans, qual è il problema?
Tuttavia, contenti loro, contenti tutti, ma a questo punto immagino che questa regola della Corte Costituzionale vada in ogni situazione, altrimenti che senso ha. Per dirne una, una maestra non credo possa dire impunemente «Ragazzi!» a una classe composta da uomini e donne. Dovrà richiamarli uno a uno, perché altrimenti è sessista. Neppure potrà dire «ragazzi e ragazze», perché magari c'è qualcuno che non si indentifica né in un maschio né in una femmina. Quindi solo nomi, e se tutta la classe fa volare aeroplanini di carta, richiamare ogni alunno con nome e cognome.
In ogni caso, poiché appunto le identità di genere sono diverse, faccio notare una cosa semplice: proprio nei dizionari l'uso di «signori» come plurale è dato proprio quando i sessi e le sessualità e le identità sono miste. Cito la Treccani: «insieme di persone, senza distinzione di sesso». Proprio così, senza distinzione di sesso. Paradossalmente la dicitura classica è più inclusiva, perché include tutto, e del sesso se ne frega, tanto di quello maschile quanto di quello femminile.
Piuttosto, questa continua guerra alle parole e ai dizionari mi sembra una collezione di vittorie di Pirro, e credo che ritenerla una grande conquista sia da scemi (inclusi scemi maschi e scemi femmine, e non faccio la lista dei nomi perché sarebbe infinita).
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