Il Congresso va in tilt e 4 milioni di americani rischiano lo sfratto

Niente accordo sulla proroga del blocco Biden: "Non lasciamo la gente per strada"

Il Congresso va in tilt e 4 milioni di americani rischiano lo sfratto

Negli Stati Uniti quasi 4 milioni di persone stanno per subire una procedura di sfratto. Sono numeri mai visti prima e che riflettono il forte deterioramento del mercato del lavoro a stelle e strisce causato dalla pandemia e dalle strategie economiche inefficaci dell'amministrazione Biden. Il Congresso non è riuscito a mettersi d'accordo per concedere una proroga del blocco degli sfratti e così dalla mezzanotte di ieri milioni di famiglie corrono il serio rischio di finire per strada. Gli sfratti di massa si preannunciano come un disastro sia per gli individui che per le famiglie. Senza contare che questo tsunami immobiliare potrebbe avere anche conseguenze significative su intere comunità, minando inoltre la velocità della ripresa economica. La moratoria era scattata al sorgere della pandemia, con l'intento di bloccare una maggiore diffusione del Covid dovuta a un eccessivo affollamento dei centri d'accoglienza per famiglie senza fissa dimora o per la presenza di più persone in strada. A luglio dello scorso anno l'ex presidente Trump aveva ulteriormente prorogato il divieto di sfratto sempre per motivi sanitari. Anche Biden nel marzo 2021 aveva intrapreso la medesima strada, estendendo la moratoria fino a sabato, grazie anche al parere positivo della Corte Suprema. Fu proprio in quella circostanza che alcuni membri del partito Democratico spiegarono che avrebbero bloccato qualunque estensione aggiuntiva, a meno che non fosse arrivata un'autorizzazione chiara e specifica da parte del Congresso. I democratici hanno fatto fatica a raccogliere i voti necessari, nonostante l'appello della speaker della Camera, Nancy Pelosi, che aveva di fatto implorato i colleghi parlando di «imperativo morale». Joe Biden si trova quindi a dover tentare di frenare un treno in corsa. Per scongiurare l'emergenza ha lanciato un appello ai governi statali e locali a intraprendere tutte le misure possibili per erogare immediatamente fondi che erano compresi nel piano di salvataggio americano. Circa 47 miliardi di aiuti federali agli Stati per gli alloggi durante la pandemia sono arrivati però molto a rilento nelle tasche di affittuari e proprietari. «Non ci possono essere scuse per qualsiasi stato o località che non acceleri l'erogazione dei fondi ai proprietari e agli inquilini che sono stati danneggiati durante la pandemia», ha dichiarato Biden. Dietro questi numeri si nasconde più di un problema. Primo fra tutti, la recessione economica che ha spinto 44 milioni di americani a presentare domanda di disoccupazione. Il problema della casa non è nato con la pandemia, ma è soltanto peggiorato. Prima del Covid il 40% degli affittuari americani era sotto pressione per via dei costi fuori controllo. Uno su quattro spendeva più della metà del proprio reddito per l'affitto. Un livello di insicurezza in aumento costante negli ultimi decenni: dal 2001 a oggi l'incremento dei costi d'affitto è stato ogni anno più veloce rispetto a quello del reddito. Secondo un'indagine della National Low Income Housing Coalition, i lavoratori con salario minimo dovrebbero lavorare per circa 100 ore settimanali per permettersi una sistemazione con due camere da letto. A livello nazionale, l'affitto medio di mercato è di 1.

300 dollari al mese per un appartamento. Il salario minimo è di 7,25 dollari l'ora. In campagna elettorale Biden aveva promesso di alzarlo a 15 dollari per determinate categorie di lavoratori, ma a oggi non si è mosso nulla.

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