Conte alla festa di LeU: "Di Battista? Io del Pd mi fido, Renzi era nell'aria"

Intervistato da Mentana, il presidente dell'esecutivo gialloverde è sembrato entusiasta della nuova esperienza di governo. Sull'Ue ha detto: "Prima passavo le domeniche a fare telefonate e a chiedere cortesie personali, oggi chiedo quello che deve essere fatto per l'Italia"

Conte alla festa di LeU: "Di Battista? Io del Pd mi fido, Renzi era nell'aria"

Intervistato da Enrico Mentana, sul palco della festa di Liberi e Uguali, il capo dell'esecutivo gialloverde, Giuseppe Conte, ha risposto alle tante domande relative al futuro del governo, al rapporto con Partito democratico e Movimento 5 Stelle e, in generale, anche sui rapporti tra Italia e Unione europea.

Tra i primi argomenti affrontati, la scissione di Matteo Renzi dai dem e la fondazione del suo partito, Italia viva. Il presidente del Consiglio, sull'addio dell'ex segretario e sulla formazione del nuovo gruppo ha voluto precisare: "Era nell'aria, se n'era parlato. Mi hanno un po' sorpreso i tempi, quello lo devo dire francamente e l'ho detto francamente anche a lui, durante la telefonata che mi ha fatto". E ha aggiunto: "Se avessi saputo che quella era una decisione concreta e si sarebbe manifestata di lì a poco, probabilmente, e lo dico anche nell'interesse del gruppo che si è formato, avrei io stesso preteso un'interlocuzione diretta con questi esponenti per cogliere al meglio le loro sensibilità e, nel caso, tenerne conto".

Alla domanda se il governo che presiede può definirsi di centro-sinistra, Conte ha risposto: "Diciamo che è un governo, di movimento di centro-sinistra. Lo dico per rispetto al movimento (il M5S, ndr), che è proiettato in termini post-ideologici, non è un partito ed è un movimento". E incalzato da Mentana che gli chiedeva se avesse letto la frase di Di Battista, che ha invitato gli elettori pentastellati a non fidarsi dei dem, il leader del nuovo esecutivo ha detto: "Io mi fido del Pd: è una forza che, responsabilmente, ha deciso di partecipare di partecipare a questa esperienza di governo e di sostenerla".

Discutendo sui futuri progetti del governo, il presidente ha dichiarato: "Io non posso vendere fumo, dire 'questo Paese in qualche mese sarà cambiato'. Il nostro è un progetto riformatore che richiede anni". E sui rapporti con l'Europa, dopo lo strappo di Matteo Salvini dal governo, ha detto: "Oggi la redistribuzione europea ci viene assicurata subito, prima passavo le domeniche a fare telefonate e a chiedere cortesie personali, oggi chiedo quello che deve essere fatto per l'Italia".

Dal palco, poi, ha risposto anche a chi lo avrebbe accusato di avere fatto visita ai terremotati ma di non averli incontrati: "Falso. Credo che il rapporto con la gente ci aiuti tanto.

Qualche volta bisogna prendere anche i fischi, non dobbiamo spaventarci, il dissenso, il confronto. Ovviamente, io mi auguro sempre che sia un confronto educato, garbato e che non sfoci mai in aggressione violenta, anche solo verbale".

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