Conte lancia l'Opa sull'ultrasinistra

Il leader M5s vuole Bonelli e Fratoianni alla sua piazza del 5 aprile "contro il riarmo"

Conte lancia l'Opa sull'ultrasinistra
00:00 00:00

Altro che campo largo. Ma quale centrosinistra. L'orizzonte di Giuseppe Conte (nella foto) è quello del «federatore» sì, ma dell'estrema sinistra. Perciò scommette sulla piazza del 5 aprile e prepara pullman e treni per riempire il corteo con attivisti da tutta Italia. I suoi, d'altronde, davanti agli ululati alla luna «testardamente unitari» di una Elly Schlein sempre più indebolita dalle correnti dem, continuano a ripetere che no, «noi non saremo mai gli junior partner del Pd». L'ex premier è convinto che un'ipotetica alleanza progressista «extralarge» farebbe scomparire il M5s. Da qui l'altro mantra. Il veto contro quel Matteo Renzi, che invece è sempre più vicino al Pd. «Se andassimo alle politiche con Renzi i nostri elettori ci prenderebbero a calci», confessa un deputato stellato nel cortile di Montecitorio. E, allora, non resta che l'Opa sulla sinistra radicale e l'organizzazione della piazza del 5 aprile «contro il riarmo». Conte guarda ad Angelo Bonelli e Nicola Fratoianni e vuole guidare la sinistra estrema. Perciò, sul territorio, ha iniziato a collaborare con diversi movimenti civici radicali.

Un esempio? Il contenitore Sinistra Futura in Sardegna, dove il M5s guida la regione con Alessandra Todde. Così come non è un caso, la sottolineatura, fatta da esponenti post-grillini, sul fatto che la giornata a Torino e Mirafiori con Yolanda Diaz di Sumar e Fratoianni sia stata organizzata con l'impulso di The Left, il gruppo di estrema sinistra al Parlamento europeo dove siede la delegazione dei Cinque Stelle. L'asse si materializzerà di nuovo sabato in Calabria, a Cosenza, con Avs che ha annunciato la sua partecipazione alla piazza di protesta contro la decadenza dell'ex deputata Elisa Scutellà, iniziativa che vedrà protagonista il leader M5s. E si rifà viva pure Virginia Raggi che, passata la sbornia per Beppe Grillo, torna nei ranghi, attacca il Pd «ambiguo» sulle armi e si prepara a farsi vedere al corteo romano del 5 aprile.

Conte, quindi, si sente ancora «punto di riferimento fortissimo dei progressisti» e si immagina alla guida di una forza di sinistra che potrebbe valere intorno al 15%. Da lì vuole dettare le condizioni al Pd e a Renzi. E, come riflettono nei capannelli dei parlamentari del M5s, «la piazza del 5 aprile deve essere un punto di partenza per una svolta davvero progressista». L'obiettivo è ambizioso. Infatti, Conte vuole portare in piazza tra 5 e 10 mila persone.

Dai vertici del M5s confermano che è stata già superata quota 5mila partecipanti e c'è «grande ottimismo», pur respingendo i paragoni con la manifestazione di Michele Serra, che aveva ben altri mezzi ed era imperniata su una piattaforma trasversale, che ha riunito pacifisti e pro-riarmo. Pronti pullman da Nord a Sud per raggiungere il corteo che partirà da Piazza Vittorio Emanuele e arriverà ai Fori Imperiali. Ma anche treni a prezzi scontati da tutta Italia.

Sullo sfondo, l'altro grimaldello per porre fine al lungo percorso della riorganizzazione interna.

Dopo la piazza tornerà caldo il dossier del superamento dei due mandati. L'opzione più probabile per l'addio al totem di Beppe Grillo? La concessione di un terzo mandato in un'Istituzione diversa da quella dove sono stati fatti gli altri due.

Commenti
Disclaimer
I commenti saranno accettati:
  • dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
  • sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.
Accedi
ilGiornale.it Logo Ricarica