Emergenza, non c'è accordo: "Per ora nessuna proroga..."

Maggioranza divisa sul prolungamento dello stato di emergenza. Il governo prende tempo

Emergenza, non c'è accordo: "Per ora nessuna proroga..."

La decisione è delicata: prolungare lo stato di emergenza a causa della pandemia di Covid fino al 31 ottobre 2020 o lasciare che il periodo speciale termini il 31 luglio, come inizialmente previsto dal provvedimento preso la gennaio? Il Consiglio dei ministri, chiamato a dare una risposta al quesito, secondo quanto si apprende, ha optato per la seconda opzione.

Allo stato attuale, dunque, tutto terminerà il 31 luglio. Non prorogare lo stato di emergenza, per l'esecutivo, comporterà dei cambiamenti radicali nella gestione della pandemia. Intanto non sarà più possibile derogare al codice degli appalti per l'acquisto di mascherine, test sierologi, tamponi e via dicendo. Dopo di che serviranno nuove risorse per finanziare il personale sanitario assunto in porti e aeroporti proprio a causa della pandemia.

Senza proroga, inoltre, andranno in fumo provvedimenti quali il blocco dei licenziamenti e lo smart working, due temi considerati dai giallorossi fondamentali per far ripartire l'economia italiana. Di fronte a una fumata bianca, le misure citate saranno recuperate con il nuovo Dpcm, che ripristinerà le linee guida per uffici, fabbriche, trasporti, negozi, spiagge, vieterà assembramenti e manterrà l'obbligo di usare la mascherina nei luoghi chiusi.

Una giornata di fuoco

La giornata è concitata e lo si capisce fin dalle prime ore del mattino. Giuseppe Conte ha convocato un vertice di maggioranza prima del Consiglio dei ministri previsto per le ore 21 (poi posticipato alle 23). Sembrava che l’esecutivo avesse intenzione di prolungare lo stato di emergenza, ma le polemiche e le critiche ricevute, anche da alcuni partiti di maggioranza, hanno alla fine spinto il premier a rivedere la propria strategia.

L’eventuale proroga sarebbe arrivata, nel caso, soltanto al termine di un confronto serrato. Come se non bastasse, l’intenzione dei giallorossi era quella di chiedere un voto al Parlamento.

Ma per quale motivo il governo avrebbe voluto prolungare lo stato di emergenza? Il motivo, sottolinea Il Corriere della Sera, era uno: snellire le procedure sull’acquisto del materiale per far ripartire le scuole (dai banchi alle mascherine passando per i test sierologici), rinnovare il Dpcm e le varie ordinanze in caso di necessità. L’opposizione ha minacciato di non votare l’ordine del giorno.

Pareri contrapposti

Certo è che i pareri, anche all’interno del governo, erano piuttosto discordanti. Nei giorni scorsi il ministro della Salute, Roberto Speranza, aveva spiegato che fino a quel momento non era stata presa alcuna decisione e che tutto dovesse passare per il Parlamento. "Deve essere protagonista del percorso decisionale nel rapporto di fiducia che lo lega al governo", le parole di Speranza.

Da segnalare la giravolta di Italia Viva. Inizialmente Matteo Renzi criticava l'eventuale prolungamento del periodo speciale: "Non credo che ci sia bisogno dello stato d'emergenza fino al 31 dicembre. L'emergenza oggi non è il Coronavirus: ci sono poco più di 50 persone in terapia intensiva: ok le regole, distanziamento, le mascherine e la prudenza". Per Renzi la "vera emergenza" era l’economia: "Si rischia di morire di fame, non di Covid", ha aggiunto.

Il presidente di Italia Viva, Ettore Rosato, ha aperto alla proroga dello stato di emergenza: "Va bene, ma va fatto con equilibrio e intelligenza". "Dev'essere funzionale alla ripartenza economica, prima e più che di quella sanitaria", ha spiegato. Rosato ha quindi fatto notare che "l'emergenza sanitaria c'è ancora, ma c'è una crisi molto più pesante, quella economica, che lascerà un segno incredibile nella nostra società se non reagiamo". Questa crisi "non si governa con la paura - ha concluso - ma con l'impegno, il rispetto delle regole e con la ripartenza".

Per il ministro degli Affari regionali, Francesco Boccia, "lo stato di emergenza serve". In un’intervista rilasciata al Corriere della Sera, Boccia ha dichiarato che "non ci saranno limitazioni delle libertà personali" e che "nonostante i tentativi di alcuni di fare gli ottimisti a prescindere, il dato oggettivo è che il mondo ha vissuto la peggiore settimana dall'esplosione del Covid".

La posizione del centrodestra

Mariastella Gelmini, capogruppo di Forza Italia alla Camera, ha ribadito la contrarietà all'allungamento dello stato di emergenza. "Questa sera - ha affermato in una nota -il Consiglio dei ministri, a quanto si apprende, esaminerà anche l'eventuale proroga dello stato d'emergenza legato al Covid. Il governo abbia ben chiari alcuni punti: primo, Forza Italia rigetta ogni ipotesi di proroga fino al 31 dicembre; secondo, l'esecutivo non si sogni di prendere decisioni così importanti senza coinvolgere, prima e non dopo, il Parlamento".

Lega e Fratelli d'Italia sono pronti a fare le barricate. "Se il governo pensa di prorogare lo stato di emergenza a fronte di un'emergenza sanitaria inesistente la Lega farà le barricate dentro e fuori dal parlamento perchè è un danno economico enorme per l'italia, solo annunciare che potremmo tornare a chiudere significa essere in malafede", ha tuonato il segretario del Carroccio, Matteo Salvini.

Giorgia Meloni ha invece parlato di "delirio" e si è chiesta perché allungare lo stato di emergenza fino al 31 dicembre "in una Europa dove nessuno lo ha prorogato".

"Non ho capito qual è il messaggio che vogliamo dare. Èil tentativo del governo di mantenere una libertà di azione che gli ha consentito di fare cose che non c'entravano nulla col Covid. Su questo sono pronta a fare le barricate", ha aggiunto Meloni.

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