"20 parlamentari pronti a seguirlo". Così Conte scarica Grillo

Il MoVimento è in sobbuglio dopo la conferenza stampa di Conte. C'è chi è pronto a seguirlo e chi pensa sia tutto un bluff

"20 parlamentari pronti a seguirlo". Così Conte scarica Grillo

Giuseppe Conte pone le sue condizioni a Beppe Grillo. “Spetta a lui decidere se essere il genitore generoso che lascia crescere la sua creatura in autonomia o il genitore padrone che ne contrasta l'emancipazione", ha detto l'ex premier nel corso della conferenza stampa tenuta al Tempio di Adriano.

La mediazione dei politica dei big, in primis Luigi Di Maio, ha funzionato in parte. "Conte, in questi giorni, ha voluto alzare il tiro e ottenere quanto più possibile, è tutta una tattica. In realtà, non ha mai avuto l'intenzione di andare via. Ha solo seguito la strategia comunicativa di Casalino", spiegano a ilGiornale.it i detrattori dell'ex premier. "Serve una leadership forte e solida. Una diarchia non può essere funzionale. Non ci può essere un leader ombra affiancato da un prestanome e in ogni caso non poteri essere io", ha aggiunto Conte lasciando intendere che un 'piano B', in realtà, ce l'abbia eccome. Se, infatti, la gran parte dei deputati grillini è più vicina alle posizioni del fondatore Beppe Grillo, in Senato ci sarebbe un nutrito gruppo di pentastellati pronto a seguire 'l'Avvocato del popolo' tanto da far venir meno l'esistenza stessa del gruppo M5S, almeno a Palazzo Madama. Secondo alcuni, però, questa sarebbe una previsione troppo ottimistica. "I parlamentari che potrebbero seguire Conte potrebbero essere una ventina tra Camera e Senato", ci dicono fonti interne al Movimento.

“Che siano 10, 20 o forse più non lo so. Sono sempre stato contiano e so che Conte, con il M5S o con un suo movimento ispirato al pragmatismo che lo ha sempre contraddistinto, può dare un contributo importante alla politica italiana”, afferma il senatore Emanuele Dessì, espulso dal Movimento per non aver votato la fiducia al governo Draghi. “Credo che a Conte non piaccia l'idea di dover continuare a mettersi sulle spalle una creatura complicata come il M5S e di doversi confrontare quotidianamente con una persona che ha smesso di lavorare politicamente da anni come Beppe Grillo”, aggiunge Dessì secondo cui “non basta una telefonata mentre si è sulla spiaggia per mandare avanti un partito politico”. Il senatore di Ostia riprende la metafora usata da Conte e dice: “Grillo è stato un grandissimo intuitore di certi passaggi però finisce lì. Per tutti noi è un padre politico, ma a una certa età il figlio se ne va di casa e si fa una famiglia sua. Non rinnego il padre, ma credo che vada lasciata la casa paterna per fare qualcosa di più adeguato a questa fase”.

Dessì, da sempre vicinissimo alla senatrice Paola Taverna, crede che la love story tra Grillo e Conte sia alle battute finali: “È come nelle coppie, quando si dice qualche parola di troppo, poi è difficile ricucire.

Ora bisognerà capire qual è la prospettiva perché, se ogni volta arriva la mina vagante che fa zompare tutto è difficile andare avanti”. Insomma, fuori dal M5S, c'è un mondo, piccolo o grande che sia, che ancora aspetta l'arrivo di Conte come se fosse un messia predestinato...

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