Il premier Giuseppe Conte nella consueta conferenza stampa di fine anno ha toccato un punto spinoso della manovra che riguarda proprio i tagli che il governo si appresta a a afre sugli assegni dei pensionati. L'esecutivo opererà su due fronti. Il primo riguarda le sforbiciate agli assegni più alti che superano i 5000 euro netti, il secondo invece riguarda il blocco delle rivalutazioni sugli assegni. Due vere e proprie mazzate che hanno fatto infuriare e non poco i pensionati. I sindacati e le associazioni di categoria hanno scelto di protestare (e non poco) contro la decisione del governo.
Manifestazioni, incontri e sit-in per dire "no" alle sforbiciate tanto volute dall'esecutivo, sponda grillina. Ma il premier Conte non vuol sentir parlare di rivolta dei pensionati e non accetta i malumori tra chi ormai è fuori dal mercato del lavoro e vive con l'assegno previdenziale. La sua posizione a riguardo è chiara e anche dura: "I pensionati scendono in campo ma li ricordo silenti quando fu approvata la legge Fornero.
Oggi, nel pieno rispetto del governo, sono in strada a protestare. Facciano la loro protesta ma non mi sembra assolutamente che abbiamo attentato a trattamenti pensionistici, abbiamo operato con molto discernimento". Ma le sue parole di certo non fermeranno l'onda di protesta.
Nella prima settimana di gennaio sono già previste diverse manifestazioni. Intanto palazzo Chigi precisa che "il Presidente Conte faceva riferimento alle sigle sindacali che rappresentano i pensionati e non ai pensionati stessi".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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