Una scissione nella scissione, una fuga nella fuga, un'altra spaccatura in quel poco che resta. È questo lo scenario a cui va incontro il Movimento 5 Stelle, che rischia di subire un'ulteriore perdita tra le proprie fila dopo l'emorragia di eletti provocata dall'addio di Luigi Di Maio. Il timore è tutto incentrato su una fronda di grillini che, almeno per il momento, non ha fatto ingresso nel nuovo gruppo Insieme per il futuro: si tratta di un'ala che potrebbe abbandonare la nave qualora il M5S uscisse dal governo.
La fronda governista
Come rivelato da Francesco Curridori su ilGiornale.it, il Movimento resta diviso sull'ipotesi di sfilarsi dall'esecutivo: l'ombra di una nuova scissione c'è ed è motivo di forte agitazione nel gruppo pentastellato. "Se dovessimo uscire dal governo, se ne andranno via in tanti di noi", è stata la rivelazione di una fonte grillina. E potrebbero approdare nel gruppo Misto, nel Partito democratico o in qualche partito di centrodestra.
L'ala governista sostiene che non sarebbe accettabile passare all'opposizione denunciando che le proprie proposte non vengono considerate. Il che sarebbe un'implicita ammissione di scarsa leadership e di carente peso politico. Anche perché lo stesso Giuseppe Conte ha governato dal 2018 al 2021, è stato presidente del Consiglio per ben due volte e ha accusato prima Matteo Salvini e poi Matteo Renzi di aver generato instabilità politica in Italia. In automatico, dunque, anche l'avvocato si autodefinirebbe un destabilizzatore?
Chi può lasciare il M5S
Nel nuovo gruppo "dimaiano" Insieme per un futuro (Ipf) circola una cifra ben precisa: come riportato da La Repubblica, in 15 potrebbero definire la propria uscita dal Movimento 5 Stelle. Numeri che si fanno ancora più pesanti se si considerano i circa 60 parlamentari che nel giro di poche ore hanno voltato le spalle a Conte per abbracciare Luigi Di Maio. Ecco perché nei piani alti del M5S è diffusa una certa preoccupazione.
Da chi è composta la fronda che vorrebbe evitare l'addio al governo guidato da Mario Draghi? Su tutti figura Fabiana Dadone: il ministro delle Politiche giovanili viene descritto come "tormentato". Inoltre da Ipf fanno notare che per la Dadone sarebbe difficile conservare l'incarico. Altro pezzo grosso è quello di Davide Crippa: il capogruppo del M5S alla Camera, con la sua tendenza governista, non sembra essere totalmente in sintonia con la linea Conte.
Crippa, in caso di fuga dal Movimento, si potrebbe portare dietro almeno una decina di parlamentari. Ci sono poi altri nomi tra le ipotesi che circolano, specialmente a Montecitorio: Francesco Berti, Maurizio Cattoi, Elisabetta Barbuto. Invece - almeno per il momento - Riccardo Fraccaro, Alfonso Bonafede e Giulia Grillo dovrebbero restare. Ma nei confronti di Alfonso Bonafede ci sono sospetti, visto che c'è chi non esclude una sua mossa a sorpresa.
Tra Raggi e Di Battista...
In tutto ciò però assumono un'importanza non banale due personaggi assai noti: Virginia Raggi e Alessandro Di Battista. L'ex sindaco di Roma potrebbe essere tentato dall'uscita dal Movimento, ma è difficile immaginare l'arrivo nel gruppo Di Maio: il Corriere della Sera parla di un'opzione che vedrebbe la Raggi sposare un nuovo partito o tutto suo o con alcuni ex grillini.
Di Battista ha detto chiaramente di essere disposto a valutare un riavvicinamento qualora i 5 Stelle uscissero dal governo prima dell'estate.
E se invece Conte continuasse a sostenere il governo Draghi? A quel punto Di Battista potrebbe tornare in campo, magari dando vita a una nuova creatura politica in asse con la Raggi. Senza dimenticare il possibile filo diretto con Davide Casaleggio. Tutte mosse che finirebbero per spaccare ulteriormente il Movimento.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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