Sta creando forte imbarazzo all'interno del Movimento 5 Stelle la recente indagine della Procura di Milano, che vuole fare chiarezza su alcuni contratti pubblicitari sottoscritti nel 2018-2019 dalla compagnia marittima "Moby spa" di Vincenzo Onorato con il blog Beppegrillo.it. È stato Giuseppe Conte a schierarsi al fianco del co-fondatore del M5S esprimendogli vicinanza: "Ho visto che molti giornali hanno enfatizzato la notizia di questa indagine. Sono assolutamente fiducioso che le verifiche in corso dimostreranno la legittimità del suo operato". È la prima presa di posizione di spicco, visto che nel Movimento regna l'assoluto silenzio.
Il silenzio su Grillo
Infatti dai piani alti del 5 Stelle non c'è stata ancora una levata di scudi a difesa del comico genovse. Grillo ora appare lasciato solo, con i big del M5S che evidentemente preferiscono la strada del "no comment" piuttosto che esporsi pubblicamente a favore del loro padre politico. "Come fai a non avere fiducia in uno che da quando è entrato in politica ha perso soldi? Gli altri hanno usato la politica per arricchirsi, lui no", si è limitato a dichiarare Danilo Toninelli. Gli ha fatto eco il senatore Gianluca Ferrara: "La fiducia nei confronti di Beppe Grillo è piena".
Ma è palese come molti esponenti di grosso peso del mondo pentastellato provino un certo imbarazzo. Invece Grillo ha ricevuto qualche parola di elogio da chi non ha più a che fare con il Movimento 5 Stelle. Su tutti Alessandro Di Battista, che ieri sera a DiMartedì non ci ha pensato due volte a immolarsi per fargli da scudo: "Gli auguro di uscire pulito da questa inchiesta, per me è sempre stata una brava persona". Idem l'ex grillino Nicola Morra, che si è espresso a prescindere dalla colpevolezza o meno di Grillo: "Non so se Beppe abbia sbagliato, non so se Davide abbia sbagliato. Mi sembra inverosimile. Tuttavia, se dovessero avere sbagliato, non rinnegherò quanto di bello, grande e giusto fatto con loro".
Sconforto nel M5S
La notizia dell'indagine su Beppe Grillo è stata accolta con una grande dose di sconforto dai gruppi parlamentari del Movimento 5 Stelle. "Questa è un'altra tegola che ci piove sulla testa in un momento già molto complicato", ha ammesso un esponente pentastellato all'Ansa. I principali timori riguardano la partita per il Quirinale, con il rischio di perdere peso politico nell'elezione del prossimo presidente della Repubblica.
In molti speravano in una presa di posizione del comico genovese sulla sfida per il Colle, ma già si era tenuto da parte e specialmente ora non dovrebbe arrivare alcuna uscita pubblica.
Dunque la strada per l'elezione del capo dello Stato si fa sempre più in salita per il M5S, che rischia di spaccarsi di fronte all'ipotesi Mario Draghi. Chi sente quotidianamente l'umore dei colleghi non ha dubbi: "Il gruppo non potrebbe reggere mai questo nome".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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