Passare in rassegna i provvedimenti identitari del Movimento 5 Stelle e capire se ci sono o meno i margini per trattare e farli valere sul tavolo del governo. È questa l'idea di Giuseppe Conte, chiamato a prendere una decisione netta sul sostegno all'esecutivo guidato da Mario Draghi.
L'avvocato e il presidente del Consiglio avranno un faccia a faccia lunedì: sarà un'occasione per cercare di chiarire ed evitare uno strappo ma - come scrive Domenico Di Sanzo su ilGiornale in edicola oggi - il gelo resta, gli animi sono turbolenti e i sospetti si fanno sempre più pesanti.
La "verifica" di Conte
Quella di Conte sarebbe una sorta di "verifica". In conferenza stampa Draghi ha riconosciuto l'importanza e il peso del M5S, affermando che non accetterebbe un eventuale appoggio esterno: "Il governo è nato con il M5S, valuta il contributo dato dal M5S troppo per accontentarsi di un appoggio esterno". Ma l'ex premier pretende che alle dichiarazioni di facciata seguano i fatti concreti, motivo per cui ha sollecitato l'inquilino di Palazzo Chigi: "Bisogna essere conseguenti".
I riflettori sono puntati sul Superbonus 110%, sulla norma contenuta nel dl Aiuti che getta le basi per la realizzazione del termovalorizzatore a Roma, su un possibile nuovo invio di armi all'Ucraina. Senza dimenticare che è stato approvato un emendamento del centrodestra per una stretta sul reddito di cittadinanza: anche il rifiuto di un'offerta congrua a chiamata diretta da un datore di lavoro privato sarà considerato un "no" che può costare la perdita del beneficio.
È notevole la quantità di emendamenti targati Movimento 5 Stelle che vengono puntualmente bocciati nelle commissioni e in Aula. Ecco perché si vuole prendere atto se il gruppo grillino ha ancora forza di incidere sull'azione del governo. "Se dovessero arrivare altre porte in faccia, dovremo sul serio considerare l'ipotesi dell'appoggio esterno", è l'osservazione fatta da un big 5S all'Agi.
L'opzione voto online
Il pressing per uscire dalla maggioranza si fa sempre più forte, aumenta la propria intensità con il passare dei giorni. La base e gli eletti sono in costante sofferenza e una situazione del genere non può essere ignorata da Conte. Una delle strade percorribili potrebbe essere quella di consultare gli iscritti attraverso un voto online, chiedendo se continuare a sostenere il governo o passare all'opposizione.
Uno scenario che non è stato smentito da Roberta Lombardi, assessore della Regione Lazio: "Se si arriverà a questa decisione, credo sia normale che si decida attraverso un voto online". Proprio come era accaduto lo scorso anno per aderire alla maggioranza. Lombardi ha un ruolo importante: è coordinatrice nazionale degli enti locali del Movimento e più di tutti raccoglie l'insoddisfazione degli elettori.
La bordata lanciata a Draghi, nell'intervista a La Repubblica, è pesante: "Va capito se riusciamo a incidere davvero, con i nostri temi, non col ricatto di starci sennò cade il governo. Prima delle parole di Draghi, eravamo più verso l'uscita. Ora aspettiamo". Cruciale sarà l'incontro di lunedì tra il premier e Conte: i due arriveranno alla tregua o le conseguenze saranno imprevedibili?
I sospetti su Draghi
Il leader dei 5 Stelle vuole fare chiarezza sulle presunte telefonate di Draghi a Beppe Grillo per chiedere di allontanare l'avvocato dal M5S. Così come intende fare luce sulla mossa di Luigi Di Maio, che ha innescato una scissione nel Movimento e ha dato il via alla nascita del nuovo gruppo Insieme per il futuro.
La nuova formazione "dimaiana" ha tra gli obiettivi quello di essere fedeli a Draghi, di garantire stabilità al governo.
Ed è proprio su questo che nascono i pesanti sospetti di Conte: "Una scissione così non si coltiva in poche ore, c'era un'agenda personale che viene da fuori. È stato Draghi a suggerirlo? Ne parlerò con lui lunedì".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.