«È solo una piccola semplificazione», precisa il sindaco di Milano Beppe Sala, «un piccolo passo» fa eco l'assessore ai Servizi civici Gaia Romani al suo fianco, ma insieme hanno annunciato ieri con un video sui social che il Comune di Milano «potrà finalmente riprendere la trascrizione degli atti di nascita di figli nati all'estero con due papà» mediante la tecnica della gestazione per altri. Anche se «con la sola indicazione del genitore biologico» e non di entrambi come pretendevano le famiglie arcobaleno e lo stesso Sala, volato persino a Bruxelles a fine marzo per contestare lo stop alle registrazioni con gli eurodeputati Pd. Il mezzo via libera è arrivato dopo un parere favorevole alla «trascrizione parziale» espresso dal ministero dell'Interno su richiesta del Comune e trasmesso tramite la Prefettura. L'alt era scattato nei primi giorni del 2023, dopo la pubblicazione della sentenza della Cassazione che ha ritenuto «non trascrivibile in Italia l'atto di nascita estero con due padri con la tecnica dell'utero in affitto». Questo «passo avanti rispetto ai mesi scorsi - spiega Sala - è effetto di una risposta al quesito che avevamo posto al Ministero, chiedevamo di poter trascrivere gli atti di nascita dei minori con riferimento quantomeno al papà biologico per evitare che il bimbo si trovasse in Italia senza alcun atto che certificasse il suo legame con la famiglia e con innumerevoli problemi connessi». L'assessore cita ad esempio l'«impossibilità di ottenere la carta d'identità e il certificato di residenza» e «gli ostacoli connessi all'accesso alle graduatorie per l'asilo nido, perché i minori non risultavano residenti a Milano». La risposta del Viminale è stata favorevole quindi «le coppie potranno fare un passaggio in meno in tribunale e avere una certezza in più», sintetizza il sindaco. Una «buona notizia anche se tutti i problemi denunciati in questi mesi permangono - sostiene -, nessun diritto e dovere per il nostro ordinamento italiano in capo al secondo genitore, come accade per le coppie di madri che partoriscono in Italia». Il sindaco «testimonial» delle battaglie per i diritti omo (anche ieri ha chiuso il video promettendo alla comunità arcobaleno «continueremo a lottare al vostro fianco sempre») segnala come un punto a favore che «per la prima volta il ministero abbia chiarito che il Comune di Milano può valutare anche i cosiddetti atti ulteriori che provano chi sia il padre biologico e il percorso che la famiglia ha intrapreso, non aveva mai acconsentito che lo facessimo noi e non il tribunale». Il Comune riattiverà quindi la procedura per le coppie che ne fanno richiesta e ricontatterà quelle che, rientrate in Italia verso febbraio e marzo, erano state stoppate.
Anche se il numero è esiguo: a giugno risultavano in sospeso gli atti di nove bimbi presentati da sette coppie di papà. E la vicecapogruppo milanese della Lega Deborah Giovanati invita Sala a «non fare campagna di disinformazione. Avrebbe dovuto fin dall'origine iscrivere all'Anagrafe solo il genitore biologico. Non c'è mai stata discriminazione, la sua forzatura ha arrecato solo false illusioni, non tutelando il minore.
La legge italiana non prevede il riconoscimento del genitore intenzionale tramite atto amministrativo in nessun caso, la potestà va accertata con l'adozione e vale per tutti, senza distinzione di orientamento sessuale».
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.