Mentre a Roma ancora si parla dell'esclusione di Virginia Raggi (e non di Chiara Appendino) dalle parlamentarie in virtù del suo doppio mandato (uno come consigliere comunale e uno come sindaco di Roma), c'è un nuovo caso che sta agitando le acque della Capitale. È quello di Paolo Ferrara, consigliere comunale del M5s, per il quale, fanno notare alcuni attivisti, si tratterebbe del terzo mandato. ""Per me ha un valore enorme poter aiutare la gente portando in Parlamento una voce sincera, che viene dal basso. Metterò a disposizione del Movimento 5 Stelle e di Giuseppe Conte l'esperienza di governo maturata da consigliere comunale in Campidoglio", ha detto Ferrara nel suo post su Facebook annunciando la decisione di compilare l'autocandidatura.
Ma un esponente pentastellato off-records interpellato dall'agenzia Adnkronos si è fatto portavoce dei malumori di una parte della base, degli eletti e degli attivisti, che vedono la decisione di Ferrara come uno strappo alla regola blindata di Beppe Grillo: "Ferrara ha già svolto un 'mandato zero' come consigliere municipale, più altri due come consigliere comunale. Candidarlo significherebbe derogare alla regola del secondo mandato". Le acque nella capitale solo molto agitate in tal senso, soprattutto perché è stata fatta fuori Virginia Raggi, molto amata da una corrente grillina e mal tollerata da altre, compresa quella di Conte.
Ma Paolo Ferrara sembra essere certo di essere dalla parte giusta e proseguirà nella sua autocandidatura, così come ha spiegato all'Adnkronos: "La mia prima consiliatura come consigliere municipale durò un anno e pochi mesi...". Un anno e pochi mesi a fronte di un mandato completo di 5 anni, secondo Paolo Ferrara non dovrebbe essere essere incluso nel computo dei mandati ma non tutti sembrano pensarla come lui. In merito a Virginia Raggi, poche ore fa Giuseppe Conte ha confermato che non sarà candidata alle parlamentarie: "Si parla di lei come se non stesse facendo nulla di importante. Rientra tecnicamente nel vincolo di doppio mandato, però è presidente della commissione dell'Expo, ha un importante incarico, ed è fortemente impegnata per condurre le battaglie del Movimento nel Consiglio comunale di Roma".
L'ex sindaca, nei giorni caldi della presentazione delle liste, ha lanciato anche una provocazione, non troppo velata, a Giuseppe Conte: "Dovremmo finalmente riaprire un dibattito interno, coinvolgere gli attivisti e non 'pianificare' tutto a
tavolino nelle stanze del 'Palazzo'. Le liste si fanno alla luce del sole e devono essere aperte a tutti. Il Movimento non può diventare un tram per portare in Parlamento gli 'amici degli amici'".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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