Conte fa il furbetto: per gli amici dimentica le regole M5S

I dubbi morali sul mandato e sul procedimento giuridico sono stati sciolti e Chiara Appendino è in corsa per le parlamentarie a differenza di Virginia Raggi

Conte fa il furbetto: per gli amici dimentica le regole M5S

Alla fine, Chiara Appendino ha detto sì a Giuseppe Conte. L'ex sindaco di Torino ha compilato l'autocandidatura alle parlamentarie del Movimento 5 stelle. L'obiettivo di Giuseppe Conte è chiaro: dal momento in cui Beppe Grillo ha detto no al terzo mandato, il leader politico del M5s è stato quasi costretto a una "caccia all'uomo" per trovare volti noti ai più per trainare la campagna elettorale ed evitare un fallimento. Tra questi ha individuato anche Chiara Appendino, grillina della prima ora, che a Torino è rimasta in carica come sindaco per solo un mandato, dal 2016 al 2021.

Ha deciso di non candidarsi per il secondo mandato come sindaco di Torino ma ora Giuseppe Conte, da sempre suo sostenitore, le ha offerto la possibilità di entrare nei Palazzi di Roma. Un'offerta che non è arrivata a Virginia Raggi che, però, pare volesse tentare di arrivare alla poltrona di Montecitorio. Vista l'età, Chiara Appendino correrà a Montecitorio e nonostante i tentennamenti iniziali si dice pronta a buttarsi in questa nuova avventura politica. Per i fatti di piazza San Carlo ha ottenuto finora una condanna in primo grado, il giudizio è ancora in corso ma per lo statuto del Movimento 5 stelle non sarebbe comunque un ostacolo alla candidatura, perché si tratta di un reato con colpa e non con dolo. Su questo fatto dal Movimento 5 stelle sono voluti essere molto chiari nel momento in cui è stata annunciata la candidatura: "Non c'è stato nessun provvedimento ad personam per far sì che si potesse candidare. È sempre stato così, i reati colposi non valgono".

La speranza di di Giuseppe Conte è che Chiara Appendino a Torino possa riuscire a risollevare a livello nazionale le sorti del Movimento 5 stelle, uscito con le ossa rotte dalle elezioni comunali, dove ha raccolto appena il 10% delle preferenze con il suo candidato. E dal M5s sanno perfettamente che se non si sale di qualche punto non riusciranno a eleggere nemmeno un parlamentare. Chiara Appendino dovrebbe essere candidata nel collegio Piemonte1, che però è uno dei più rischiosi. Secondo i calcoli dei grillini, infatti, qui è difficile far eleggere anche un solo parlamentare, quindi si rischierebbe di bruciare il nome dell'ex sindaco di Torino.

L'ultima parola spetterà a Giuseppe Conte sulla scelta del collegio per Chiara Appendino. Si profilano giorni molto complicati per il leader del M5s, costretto a trovare tutti gli agganci giusti per evitare una Caporetto a quel che resta del Movimento.

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