Corsa al bonus vacanze. I dubbi degli albergatori

La partenza è stata sprint, resta da vedere come sarà la tenuta. Sono 110mila i bonus vacanze per i quali è stata accolta la richiesta, secondo i primi numeri forniti dal governo nella prima giornata in cui è scattato il via libera

Corsa al bonus vacanze. I dubbi degli albergatori

La partenza è stata sprint, resta da vedere come sarà la tenuta. Sono 110mila i bonus vacanze per i quali è stata accolta la richiesta, secondo i primi numeri forniti dal governo nella prima giornata in cui è scattato il via libera.

A esultare sono il ministro Dario Franceschini, responsabile del turismo, e la collega all'Innovazione Paola Pisano. «Il bonus vacanze è partito a mezzanotte. -dice Franceschini- In 12 ore 72.295 nuclei familiari l'hanno chiesto e ottenuto in pochi minuti». «Un aiuto concreto a famiglie e imprese turistiche», sottolinea Franceschini che rintuzza le critiche di Matteo Salvini per gli intoppi incontrati da alcuni utenti. A esaltare la semplicità della procedura è soprattutto il ministro Pisano, che loda l'app della Pubblica amministrazione che si chiama «IO» attraverso la quale si presenta la richiesta: ci si collega all'app attraverso lo Spid (che però hanno solo otto milioni di italiani), si fa domanda e si riceve un codice Qr che andrà comunicato alle strutture ricettive dove si intende spendere il bonus.

In effetti, dopo le casse integrazioni pagate a distanza di mesi, i «tilt day» per i 600 euro, i prestiti garantiti dallo Stato impossibili, trovarsi di fronte a una procedura che funziona o quasi è una novità. A non essere semplici sono le regole per accedere al bonus e per usarlo. Secondo il governo «è stato erogato un controvalore di oltre 50 milioni» per il bonus «fino a 500 euro». In realtà il bonus vale 150 euro a persona, che arrivano a 500 per famiglie di almeno tre persone. Serve l'Isee a certificare un reddito inferiore ai 40mila euro. Ma, soprattutto, servono strutture disposte ad accettare il bonus. E qui il gioco diventa meno semplice. Federalberghi ha già fatto sapere di considerare il sistema «un grosso punto interrogativo». E questo perché è stata accolta la richiesta di impedire di spenderlo sui classici portali di prenotazione, tipo Booking.

com o Airbnb, in modo da far arrivare l'intera somma agli albergatori (può essere speso solo in strutture italiane), ma il bonus si materializza sotto forma di credito fiscale per l'utente per il 20% della somma. Il restante 80% viene anticipato dall'albergatore, che poi lo recupera attraverso lo Stato. Ma solo uno su cinque sarebbe disponibile a farlo.

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