La corsa di Omicron: "Metà degli europei positivi in due mesi. No a troppi booster"

La previsione dell'Oms: il 50% della popolazione Ue si contagerà entro 6-8 settimane. Anche da Ema l'invito a trovare vaccini che evitino l'infezione: "Non si può andare avanti con richiami ogni 4 mesi"

La corsa di Omicron: "Metà degli europei positivi in due mesi. No a troppi booster"

Occorrono vaccini che evitino l'infezione e senza «scadenza»: non è possibile superare la pandemia a colpi di booster. L'Organizzazione Mondiale della Sanità stima che entro al massimo un paio di mesi più del 50 % della popolazione europea potrebbe essere contagiata dalla variante Omicron, previsione annunciata da Hans Kluge, direttore europeo dell'Oms.

E di fronte ad una diffusione così capillare del coronavirus e in previsione dell'arrivo di nuove varianti gli esperti Oms chiedono alle aziende farmaceutiche di impegnarsi a produrre vaccini più efficaci e duraturi. «Vanno sviluppati vaccini contro il Covid-19 che abbiano un alto impatto sulla prevenzione dell'infezione e della trasmissione, oltre che sulla prevenzione di malattie severe e morte», è l'appello dell'Oms che ritiene addirittura inutile contro l'emergere di nuove varianti continuare ad effettuare richiami con i vaccini già esistenti.

«Non possiamo continuare con booster ogni 3-4 mesi», avverte il capo della strategia vaccinale dell'Agenzia europea per il farmaco, Marco Cavaleri. «Non abbiamo ancora dati sulla quarta dose per poterci esprimere, ma ci preoccupa una strategia che prevede di andare avanti con le vaccinazioni a distanza di poco tempo- afferma Cavaleri- Ovviamente quando si tratta di vulnerabili, e persone immunodepresse, è un caso diverso e per loro la quarta dose più essere considerata già da ora».

Da bocciare invece una strategia generalista che vada in questa direzione. «Se abbiamo una strategia in cui diamo booster ogni quattro mesi potrebbero esserci alla fine problemi con la risposta immunitaria e non essere più buona come la vorremmo. Dovremmo quindi stare attenti a non sovraccaricare il sistema con una ripetuta immunizzazione», riflette Cavaleri.

Omicron intanto corre. L'Europa ha riportato oltre 7 milioni di nuove infezioni da Covid-19 nella prima settimana del 2022, con un incremento più che doppio in due settimane e dunque Kluge prevede che la metà della popolazione europea si contagi nel giro di 6/8 settimane. Dunque Omicron «sta diventando rapidamente la variante dominante» e anche se «sembra causare un'infezione meno grave, servono altri dati», segnala Cavaleri. Non si deve abbassare la guardia perché comunque Omicron è «un potenziale fardello per gli ospedali». Il virus sta diventando endemico ma secondo Cavaleri «non possiamo ancora dire di essere in quella fase, il virus si comporta come un virus pandemico». Non stante le perplessità degli scienziati Pfizer ha annunciato l'arrivo di un vaccino finalizzato alla protezione dalla variante Omicron entro il mese di marzo. E una «potenziale approvazione» da parte dell'Ema potrebbe arrivare «in aprile o maggio». Certo visto lo scenario dipinto dall'Oms e le stesse dichiarazioni degli esperti Ema a quel punto Omicron oltre ad aver già infettato milioni di persone potrebbe esser già stata rimpiazzata da altre varianti. Insomma al momento il coronoavirus è ancora molto più veloce dell'uomo. Ma comunque gli esperti sottolineano l'importanza della profilassi per proteggersi dagli effetti gravi della malattia.

L'Ema sta valutando la richiesta per estendere l'uso di una dose booster del vaccino Pfizer nella fascia dai 16 ai 18 anni. Nei prossimi giorni è attesa una richiesta analoga per la fascia d'età dai 12 ai 16 anni.

L'Europa ha già chiuso con Pfizer/BioNTech e Moderna tre contratti per la fornitura di vaccini per il prossimo anno. Previsto l'arrivo di 195 milioni di dosi, 65 milioni al mese, per il primo trimestre. Inoltre gli Stati membri hanno fatto richiesta di 200 dosi opzionali per il secondo trimestre per il contrasto alle varianti.

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