Corte sotto choc. L'accusa: «Quest'uomo è un sadico»

Cristina BassiCinque brevissimi video, che rischiano di fare la differenza nel processo sulla «coppia dell'acido». Sono stati mostrati ieri per la prima volta su richiesta del legale di parte civile Paolo Tosoni nell'aula in cui è imputato Alexander Boettcher. Il broker è accusato di aver sfigurato Stefano Savi e tentato di sfigurare Giuliano Carparelli nel novembre del 2014. I protagonisti dei filmati sono Boettcher e Martina Levato, già condannata con l'abbreviato a 16 anni per le stesse aggressioni insieme al presunto complice Andrea Magnani (9 anni e 4 mesi). Unita, la cosiddetta «coppia diabolica» ha subito un'altra condanna in primo grado a 14 anni per l'agguato a Pietro Barbini.Scena numero uno: Boettcher è a torso nudo, tiene per il collo una gallina. Prima la accarezza, poi le strappa la testa con le mani e mostra orgoglioso il «trofeo». Per terra, schizzi di sangue. Scena numero due: Boettcher tiene alta la gallina decapitata e aspetta sorridendo che smetta di sbattere le ali. Numero tre: ecco Martina Levato in canotta bianca. Ride, in sottofondo la voce di Alexander che riprende col telefonino. Lui le passa una bottiglietta piena di un liquido paglierino, «è una bella pisciatona», dice. E poi: «Bevi, è la piscia di un dio». La ragazza protesta, ma è divertita: «Com'è calda...», «Mi viene da vomitare». Alla fine beve in due lunghi sorsi. Scena quattro: Martina Levato è in top e pantaloncini, Boettcher è in ginocchio davanti a lei. Con un bisturi le incide la carne dell'interno coscia sinistro. Disegna una grande «A», la sua iniziale. Lei è calma, non si lamenta, non scosta la gamba. Nell'ultimo video si vede da vicino la scarnificazione della coscia. Il sangue scorre. In aula cala un silenzio irreale. Neppure l'imputato e i suoi difensori si aspettavano il colpo di scena e non ne avevano previsto l'impatto emotivo. Il broker poco prima aveva negato di aver mai inciso il corpo della fidanzata e interpellato sulle galline aveva detto che le aveva uccise «per mangiarle». Le immagini sono state scovate dai legali delle parti civili nella mole di atti. Boettcher rifiuta di rispondere alla domanda su chi abbia fatto alcune delle riprese. Su uno dei filmati dice: «Non era urina, era uno scherzo». «È sadismo puro», commenta il pm Marcello Musso. Per le parti civili, i fotogrammi descrivono la personalità violenta dell'imputato. E il rapporto perverso che aveva con Martina. Sul banco Boettcher continua a negare ogni responsabilità negli agguati, scarica la colpa sulla fidanzata e su Magnani. Jeans e polo bianca, non guarda mai chi lo interroga. Si rivolge solo alla presidente del collegio Elena Bernante.

«Il padre di Barbini crede che io c'entri con l'aggressione a suo figlio e vuole farmi più male possibile», dichiara a proposito della testimonianza di Gherardo Barbini contro di lui. Sull'acido trovato in casa sua: «Era per le pulizie». Infine: «Non avrei mai pensato che Martina sarebbe arrivata a fare cose del genere. Altrimenti l'avrei fermata».

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