Roberto Maroni tira dritto. Nononstante le critiche e nonostante il prefetto Morcone, capo dipartimento per l'integrazione, sostenga che la Lombardia sia "in debito di accoglienza". Il governatore leghista non si scompone e anzi rilancia: "La Lombardia andrà avanti nel minacciato taglio dei trasferimenti ai Comuni che accetteranno nuovi immigrati. Farò quello che ho detto, io non faccio proclami o annunci, faccio quello che ho detto". Del tema, ha spiegato il governatore lombardo, è stato incaricato di occuparsi l’assessore Massimo Garavaglia: "Stiamo facendo una serie di proposte. Si può fare? Certamente sì, si può fare e lo farò. Parlo dei fondi della Regione non di quelli del governo".
Alle obiezioni dei costituzionalisti sulla legittimità dell’iniziativa, Maroni si è limitato a rispondere: "Non si preoccupino". Alla domanda dei giornalisti sul fatto che Renzi abbia detto che non si può fare lo scaricabarile, Maroni ha rispsto: "Prima era sempre colpa di Berlusconi, ora di Maroni. Il presidente del Consiglio deve risolvere il problemi e non dire è colpa tua, è colpa mia, siamo alle comiche. Il governo non sta risolvendo il problema dell’immigrazione. La Lombardia è la terza regione in Italia come numero di immigrati accolti. Non accetto che il governo decida scavalcando la regione. Renzi deve fare battaglia in Europa, deve battere i pugni sul tavolo e prendere per il bavero i ministri dei vari paesi. Invece di fare polemiche Renzi dia alla Lombardia i 160 milioni di euro che la regione vanta come spese sanitarie per gli immigrati in 5 anni. Poi ne discutiamo".
Il presidente della Regione Lombardia ha poi aggiunto: "Il tema dell’immigrazione è un problema serio, vogliamo risolverlo, sono disposto a
parlare con il governo, ma finora i prefetti hanno solo mandato in giro decine di migliaia di persone senza documenti. Bisogna fermare gli sbarchi come ho fatto io nel 2011. L’emergenza c’è, il governo la deve risolvere".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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