Uno studio dell'Osservatorio sui Conti pubblici dell'Università Cattolica di Milano, diretto dal professor Carlo Cottarelli, rivela che il Comune di Pisa è il più virtuoso ed efficiente d'Italia dal punto di vista finanziario. Come si legge su Repubblica l'indicatore di efficienza attribuito alla città della torre pendente è di 139,50 punti. Al secondo posto c'è Parma, che fa registrare 85,31. Nella terza piazza del podio troviamo Padova (71,92). Ma cosa prende in esame questo studio? Essenzialmente valuta i "fabbisogni standard", che sono calcolati tenendo conto di alcune variabili: popolazione, dimensione del territorio e ovviamente della situazione finanziaria caso per caso.
"Nel definire i trasferimenti - spiega Cottarelli - si cerca di superare il concetto di spesa storica che cristallizza le inefficienze di gestione. Con quest'analisi riteniamo di aver dato un contributo al processo di chiarezza e trasparenza, finalizzato a evitare sprechi e diseconomie". In tutto sono 52 i Comuni presi in considerazione, con più di 80mila abitanti. Tenendo conto di tutti i dati raccolti, sono stati confrontati attraverso due parametri: l'indicatore di spesa e quello di offerta di servizi. Un Comune è efficiente se la differenza tra l'indicatore di spesa e quello di offerta dei servizi è positivo. Il livello generale della spesa tiene conto di queste voci, ognuna con un peso diverso: budget, funzionamento uffici ammnistrativi, istruzione pubblica, attività sociali, viabilità e territorio, polizia locale. Per quanto riguarda l'offerta dei servizi, invece, sono stati presi in esame diversi parametri: dalla raccolta differenziata al numero di bimbi nelle scuole (e quelli con bisogni speciali), dalle rimozioni dei veicoli alle sanzioni comminate dai vigili urbani. "Se un Comune spende molto per essere considerato efficiente deve offrire servizi adeguati", spiega Alessandro Banfi (ricercatore dell'Osservatorio).
Ma torniamo al caso di Pisa. Si trova al primo posto perché con una spesa non molto superiore offre servizi di quantità superiore alla media. Il sindaco Michele Conti, in carica da nemmeno un anno, non si prende tutti i meriti: "Il nostro Comune gode ancora della lungimiranza parsimoniosa di Sergio Cortopassi che è stato sindaco socialista all'inizio degli anni '90 e successivamente è stato assessore al Bilancio". E aggiunge: "Fra i parametri vorremmo che fosse inserita anche la trasparenza e la partecipazione che mettiamo nel rapporto con i cittadini, dalle sedute del consiglio comunale tutte in streaming fino ad assemblee pubbliche come quella che c'è stata la settimana scorsa sul progetto di un nuovo stadio".
Ma le grandi città come se la passano? Tra le migliori c'è Milano, al 29° posto, sia pure con un indicatore negativo (-2,81). Roma è dietro, al 31° posto (-3,32). Non c'è molta differenza tra le due, nonostante il livello dei servizi offerti sia notevole (a vantaggio del capoluogo lombardo).
Come mai? L'Osservatorio spiega che gli otimi servizi ofefrti da Milano richiedono costi più alti, il 20% circa superiori alla media, mentre a Roma, con servizi molto più bassi, anche i costi sono decisamente più contenuti. In positivo Bologna (56,71) e Firenze (+22,05). Male Genova (-15,98), Torno (-21,75), Napoli (-57,93), Bari (-48,2) e altre città del Sud.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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