La crociata di New York contro la carne rossa sarà la nuova normalità

Stiamo entrando in un mondo strano, sempre meno rispettoso dei nostri diritti, e questo perché un'ideologia che intreccia politicamente corretto e visioni apocalittiche sta usando la questione climatica per controllare ogni piccola scelta.

La crociata di New York contro la carne rossa sarà la nuova normalità
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Stiamo entrando in un mondo strano, sempre meno rispettoso dei nostri diritti, e questo perché un'ideologia che intreccia politicamente corretto e visioni apocalittiche sta usando la questione climatica per controllare ogni piccola scelta. E da New York arrivano notizie sconfortanti su quello che potrebbe essere presto la «nuova normalità» in larga parte dell'Occidente.

Nel corso di un evento pubblico, il sindaco democratico Eric Adams ha infatti reso noto che presto l'amministrazione inizierà a tracciare la quantità di anidride carbonica consumata dalle famiglie e un'attenzione speciale verrà riservata al consumo di carne rossa, così da poter iniziare a ridurre del 33% le emissioni connesse agli alimenti. Tutto poggia su una partnership di Londra e New York con American Express, con C40 (il network delle città in lotta contro la crisi climatica) e con EcoData lab, un'azienda focalizzata nell'adozione di misure per contrastare il global warming. In una prima fase si tratterà di raccogliere dati che ci facciano conoscere meglio i comportamenti a tavola dei cittadini, ma è ovvio sul tema il sindaco è stato netto che poi bisognerà adottare misure politiche. Il progetto vuole valutare anche l'impatto di altri consumi (a partire dal vestiario), così come già si tracciano i voli aerei e i servizi sanitari, ma l'amministrazione intende focalizzarsi soprattutto su ciò che si mangia e in particolare sulla carne.

Nel suo intervento il sindaco, che è vegano, ha esaltato le qualità nutritive di una dieta senza carni. L'opinione è legittima, ma non lo è la pretesa di costruire da lì la politica dell'intera metropoli. Stiamo finendo nelle mani di veri e propri fanatici: così che è sempre più arduo avere un dibattito libero e senza dogmi in materia di cambiamento climatico, ma non solo. Dai nuovi dogmi ambientalisti vengono tirate conseguenze di varia natura e alla fine tutto è funzionale al monitoraggio della vita di tutti noi e, cosa ancor più grave, a orientare e manipolare le nostre scelte. A New York l'idea è di eliminare la carne in tutti gli spazi direttamente gestiti dall'amministrazione, come nel caso delle scuole, ma senza tralasciare altri ambiti. Già ora nelle mense scolastiche della Grande Mela ci sono i lunedì «senza carne» e i venerdì vegani: secondo i dati ufficiali, l'amministrazione cittadina spende per le carni rosse soltanto l'1% di quanto destina all'alimentazione degli studenti. Oltre a ciò, si punta anche a introdurre una serie di incentivi e disincentivi, che «persuadano» anche i più riottosi e favoriscano soluzione alternative: come, ad esempio, la realizzazione in laboratorio di bistecche artificiali.

È comunque

chiaro che quando i politici arrivano perfino in cucina, quale che sia il pretesto, è ormai venuto meno ogni rispetto per i diritti e le preferenze, e che molte libertà un tempo considerate inviolabili sono ormai perdute.

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