L'Italia non si fida più Conte, la batosta: superato da Meloni

La leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni supera il presidente del Consiglio nell'indice di gradimento tracciato dai sondaggi Emg Acqua

L'Italia non si fida più Conte, la batosta: superato da Meloni

Cala la fiducia nel governo, che la stragrande maggioranza degli italiani boccia per la maldestra gestione dell'emergenza Coronavirus ed il presidente di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni sorpassa il premier Giuseppe Conte nell'indice di gradimento.

Questi alcuni dei dati che risultano dai sondaggi Emg Acqua spiegati da Fabrizio Masia durante la trasmissione Agorà, in onda sulle frequenze di RaiTre. "Sulla fiducia sui leader c'è stato un ribaltone e Giorgia Meloni arriva al primo posto", spiega Masia alla conduttrice del programma Luisella Costamagna ed ai telespettatori collegati. La leader di Fdi, rispetto alle indicazioni di gradimento registrate il 5 di novembre, quindi appena una settimana fa, sale di un punto percentuale, raggiungendo il 39% e superando il presidente del consiglio. Con la perdita di un punto, infatti, il sedicente avvocato del popolo scivola al secondo posto, fermandosi al 38%. Sul gradino più basso del podio si conferma ancora una volta il segretario della Lega Matteo Salvini (34%), mentre salgono prepotentemente due presidenti della Regione particolarmente apprezzati, come Luca Zaia (32% di consensi, con un incremento di 2 punti percentuali) e Stefano Bonaccini (+ 2 punti percentuali per un complessivo 27%). Alle spalle dei primi cinque politici rimangono Carlo Calenda, Silvio Berlusconi e Giovanni Toti, tutti fermi al 21%, mentre perdono un punto percentuale sia Luigi Di Maio (19%) che Matteo Renzi (14%). Quello che, almeno ufficialmente, resta il leader dei CinqueStelle, vale a dire Vito Crimi, conserva il suo 9%.

Passo indietro anche della fiducia nel governo, che precipita al 37%: secondo il sondaggio Acqua, quindi, quasi sei italiani su dieci silurano l'esecutivo giallorosso. Quali sono i motivi di tale rinnovata sfiducia? Molto probabile che gran parte del malcontento nazionale sia legato al pasticcio grillopiddino nella gestione della pandemia. In questo caso specifico i numeri sono infatti ancora più impietosi. Come illustrato da Fabrizio Masia, ben il 93% degli intervistati ritiene che il Paese sia giunto impreparato alla ribattezzata "seconda ondata".

La scelta di dividere l'Italia in zone gialle, arancioni e rosse ha riscontrato il 59% dei consensi (forse da parte di chi è rientrato nella colorazione più tenue), ma la bocciatura più clamorosa arriva dalla fiducia nei dati ufficiali propinati quotidianamente dall'esecutivo presieduto da Conte: il 65% dei nostri connazionali, infatti, diffida della validità dei parametri tramite cui vengono determinate le fasce di rischio e le relative restrizioni.

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