Emergono nuovi dettagli sui momenti che hanno preceduto l'attentato a Donald Trump del 13 luglio a Butler, in Pennsylvania. Secondo il sito di informazione locale beavercountian.com un agente aveva notato Thomas Matthew Crooks, lo sparatore, appostato sul capannone della Agr International ben prima degli 86 secondi di cui si era parlato finora. Ora le cose cambiano e anche le responsabilità del Secret Service. Ma l'episodio non ha nulla a che fare con l'ipotesi di un complotto da parte dell'Iran per uccidere The Donald. Secondo la Cnn, le autorità statunitensi hanno ottenuto informazioni su un complotto iraniano per attentare alla vita di Trump, tanto da portare a un rafforzamento delle misure di sicurezza attorno all'ex presidente. Un fatto che aumenta i dubbi sull'efficienza degli agenti in servizio a Butler.
Secondo quanto è emerso, l'agente che aveva visto Crooks, un tiratore della contea di Beaver, era nell'edificio dove si erano appostati i cecchini e lo ha visto apparire e scomparire guardando il tetto dell'edificio. Crooks a un certo punto si è seduto nel parcheggio e ha consultato il suo cellulare. Proprio in quel momento il poliziotto lo ha fotografato. Successivamente, lo sparatore è stato visto guardare attraverso un telemetro, uno strumento abitualmente utilizzato dai tiratori per determinare la distanza di un bersaglio, e l'agente ha immediatamente contattato via radio il posto di comando, cercando anche di inoltrare la foto di Crooks, nel frattempo ricomparso in cima al capannone. Poi gli spari e l'abbattimento di Crooks da parte dei cecchini.
Quello che pare certo è che l'Fbi sta setacciando il suo passato e anche il suo telefonino, al vaglio del laboratorio dell'Fbi a Quantico, in Virginia. Finora dall'analisi del computer e di altri dispositivi elettronici sono emerse attività di routine, con un interesse per i videogiochi e nessuna traccia di visite a siti con istruzioni per assemblare ordigni esplosivi o di militanza politica.
Le ultime 48 ore di vita di Crooks sono ricostruite. Venerdì gli spari di addestramento nel poligono, poi sabato gli acquisti da Home Depot (una scala) e una sosta in armeria per acquistare 50 munizioni.
Quindi un'ora di guida fino a Butler a bordo della Hyundai Sonata nel cui cofano era nascosto un ordigno rudimentale che era collegato a una ricevente che aveva con sé e che avrebbe potuto rendere l'attentato una strage. Quindi gli spari. La successione degli eventi è chiara, bisogna dargli un senso che ancora non c'è.
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