Crt, arrivano gli ispettori del Tesoro

La GdF sequestra pc e telefoni nella sede della fondazione. Sette consiglieri indagati

Crt, arrivano gli ispettori del Tesoro
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Nuovo terremoto ai vertici di Crt. Per la terza fondazione bancaria italiana la via verso il commissariamento ora si fa più concreta. Era parso chiaro fin da subito che la vicenda del «patto occulto» non poteva risolversi in una bolla di sapone. Non dopo che l'ex presidente Fabrizio Palenzona è stato di fatto costretto alle dimissioni insieme al suo segretario generale Andrea Varese, il quale ha presentato un esposto alla Procura di Torino dalla quale sono partiti i primi sette avvisi di garanzia indirizzati a membri del consiglio d'amministrazione e del consiglio d'Indirizzo dell'ente. Peraltro, ieri il pubblico ministero Marco Gianoglio ha inviato in Fondazione Crt la guardia di Finanza con il compito di sequestrare atti, telefoni e computer. L'ipotesi di reato è di interferenze illecite sull'assemblea dell'ente di origine bancaria in correlazione alla vicenda del cosiddetto «patto occulto». Secondo quanto raccolto dal Giornale, a finire nel registro degli indagati sono Antonello Monti, membro del consiglio d'amministrazione, Elisabetta Mazzola, Davide Franco, Michele Rosboch, Gianluca Gaidano, Paolo Luciano Garbarino e Corrado Bonadeo tutti membri del consiglio d'Indirizzo.

Il caso parte dall'emersione di un documento fatto girare dal consigliere Bonadeo via mail, con preghiera di riservatezza. Una sorta di «patto di consultazione» che nei suoi propositi avrebbe dovuto sfociare in un coordinamento tra gli aderenti per avere un peso maggiore nelle scelte strategiche dell'ente torinese. Una pratica oggettivamente contro le regole delle fondazioni bancarie, che sono vigilate dal ministero dell'Economia. Proprio il dicastero guidato da Giancarlo Giorgetti ha deciso di inviare i suoi ispettori: Mef e Procura procedono quindi nelle indagini allineati nell'ambito dei rispettivi ruoli. «Credo sia necessario approfondire in modo serio anche le ultime situazioni», ha spiegato Giorgetti, «anche gli approfondimenti che ha deciso di fare la magistratura impongono questo tipo di approccio». Di fatto, il primo passo verso il commissariamento: «C'è un precedente a Napoli, prima del commissariamento sono arrivati gli ispettori. Non è direttamente una conseguenza, ma è un dato oggettivo».

La sensazione, ora, è che la lista degli indagati potrebbe allungarsi. Da segnalare, infatti, che il Tesoro ha fatto un esposto alla Procura di Roma. Nel frattempo, però, si è mossa quella di Torino. Le indagini per ora sembrerebbero concentrarsi sui fatti del 19 aprile, giorno del cda che ha sfiduciato il segretario generale Varese, l'uomo di Palenzona a cui non è stato perdonato di aver segnalato alla Vigilanza l'emersione del «patto occulto» senza prima passare dal cda. I quattro consiglieri Monti, Caterina Bima, Davide Canavesio e Anna Maria Di Mascio avevano quindi deciso per sfiduciarlo. Il cda era tornato a riunirsi il 22 aprile, confermando la decisione su Varese e di fatto costringendo Palenzona a dimettersi. I consiglieri ribelli si erano poi autonominati ai vertici di alcuni importanti enti controllati, senza la presenza dell'ex presidente che aveva abbandonato anzitempo la riunione.

Dopo allora, il consiglio d'Indirizzo si è rinnovato, concordando all'unanimità di votare la giurista Anna Maria Poggi quale nuova presidente di Fondazione Crt. Doveva essere votata il 21 maggio, ma è arrivato l'altolà del ministero.

L'istituto, guidato a interim da Maurizio Irrera, ha allora chiesto al Tesoro una deroga di un paio di settimane alla regola statutaria che prevede la nomina di un nuovo timoniere entro 30 giorni dalle dimissioni del precedente. Una richiesta accordata dal Mef, che già stava analizzando la prima parte della documentazione in suo possesso.

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