"Csm unico per Pm e giudici stortura italiana da abolire"

L'avvocato ed ex parlamentare: "Nessun intento punitivo ma la giustizia non va. Lo dicono i numeri e il caso Milano"

"Csm unico per Pm e giudici stortura italiana da abolire"

«I referendum sono un'occasione importante, la magistratura negli ultimi decenni ha mostrato tutti i suoi limiti». Maurizio Paniz è tornato a fare l'avvocato dopo l'esperienza in Parlamento, ha aiutato quasi mille parlamentari a vincere la battaglia contro i tagli grillini ai vitalizi degli ex onorevoli come lui. Nei cinque quesiti (legge Severino, misure cautelari, riforma del Csm, separazione delle carriere e valutazioni dei magistrati) non vede alcun intento di vendetta.

Perché separare le carriere?

«Il sistema voluto dalla Costituzione prevedeva pesi e contrappesi. Il peso era l'indipendenza e l'autonomia della magistratura sotto un unico cappello. Il contrappeso era l'immunità parlamentare contro il rischio di invasioni di campo. Abolito il contrappeso, alcuni magistrati hanno capito che operavano senza che qualcuno intervenisse contro queste storture».

La lentezza dei processi, le indagini nel cassetto...

«Ma anche mancanza di rispetto per l'avvocatura o comportamenti abnormi come i rapporti di familiarità, se non di coesione sistematica tra magistratura inquirente e giudicante».

Il sistema attuale su valutazioni e sanzioni funziona?

«La magistratura vive in un'oasi, altro che plurimi controlli, come reclama l'Anm. Basti pensare a quello che è successo a Milano»

Si riferisce alla guerra sul processo Eni?

«Difficile pensare che i rapporti in una delle Procure cardine fossero sereni. Il pm Paolo Storari non va a Brescia ma preferisce andare da Piercamillo Davigo, non senza insultare il suo capo Francesco Greco. I due non solo si insultano, non si parlano ma si sconfessano nelle rispettive attività. L'immagine che ne viene fuori è fortemente negativa per la magistratura. Un cittadino normale si chiede: ma come è possibile?».

Alcuni pensano che la riforma che scaturirà dal combinato disposto quesiti-legge Cartabia avrà conseguenze punitive

«Il magistrato per bene non subirà alcuna conseguenza. Chi può valutare il loro lavoro meglio degli avvocati? Meglio un solo Csm, condizionato dalle correnti di appartenenza? No, bisogna frantumare questa anomalia tutta italiana, dove gli unici magistrati condannati sono poveri cristi fuori dalle correnti».

L'Anm dice che la giustizia in Italia funziona

«Beh, le statistiche dicono il contrario. L'anno scorso ci sono state 1.500 richieste di risarcimento per ingiusta detenzione. Un numero enorme».

In giro c'è troppa disaffezione per i quesiti

«Il quorum non importa. Importa che a chi compete arrivi il segnale che questa giustizia non funziona più. Ha presente il caso Ruby, no? La pm si lamenta che il processo è stato fermo 8 anni. Ma per sei anni la Procura è rimasta immobile. Perché? È un problema di organizzazione degli uffici?».

Lei ha difeso, tra gli altri, l'ingegnere accusato di essere Unabomber, scagionato da tutte le accuse. Quando una persona normale finisce da innocente nel tritacarne giudiziario cosa succede?

«Quando una persona per bene viene inquisita, il procedimento è il primo pensiero del mattino e l'ultimo della sera. Un pensiero martellante. Tutti i giorni. Il delinquente invece se ne frega».

Per vincere le cause basta avere un bravo avvocato?

«I professionisti non sono tutti uguali, se devo farmi un intervento al cuore cerco il miglior cardiochirurgo, la stessa cosa vale per gli avvocati. Ma servono anche i magistrati che hanno il coraggio di tornare indietro rispetto alle ipotesi di cui si sono innamorati, tanto da portare queste tesi all'esasperazione, arrivando a impugnare sentenze di non colpevolezza come fossero una ragione di vita processuale».

Dai quesiti è rimasta fuori la responsabilità civile dei magistrati, voluta dal referendum del 1987 e annacquata dalla legge Vassalli...

«Non citare il magistrato e far

pagare lo Stato dimostra che c'è un evidente corto circuito mediatico-giudiziario. Un magistrato che aveva adottato una tesi popolare ma contrastante con la legge mi disse: Vorrai mica che mi scateni il mondo contro...».

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