La rottura in Senato ha innescato la salita di Draghi al Colle per un colloquio informale, poi il presidente del Consiglio è tornato a Chigi per annunciare le sue dimissioni. Infine, è tornato da Sergio Mattarella che, però, le ha respinte rimandando Draghi alla Camera. In tutto questo, l'irresponsabilità del Movimento 5 stelle è tale che nel partito di Giuseppe Conte ci si permette anche di fare dell'ironia spicciola sulla gravissima situazione del Paese, generata proprio dalle mosse dell'ex premier. Nelle chat del Movimento 5 stelle, ma anche in quelle del gruppo parlamentare di Luigi Di Maio, è circolata a lungo nel pomeriggio una vignetta che ha come protagonista Fabiana Dadone, ministro del governo di Mario Draghi.
L'esponente del Movimento 5 stelle è stata inserita in un fotomontaggio che ha come base il ben noto momento in cui un'attivista ne 2015 salì sul bancone da dietro il quale Mario Draghi, allora presidente della Bce, stava tenendo una conferenza stampa. La donna lanciò coriandoli all'indirizzo del banchiere al grido di "basta dittatura". Un riferimento piuttosto diretto al sentiment dei 5 stelle, se si considera che quella foto è stata postata sul profilo personale del compagno di Fabiana Dadone, Ergys Haxhiu, che ha anche commentato quella bizzarra vignetta: "Consiglio dei ministri come lo immagino io". Ergys Haxhiu è un esperto di web marketing per professionisti e per piccole e medie imprese.
Lo strappo tra Mario Draghi e il Movimento 5 stelle non sembra avere margini di riparazione, come emerge anche da queste piccolezze che, però, danno il polso della situazione. Il goffo tentativo di Giuseppe Conte di dare un colpo al cerchio e uno alla botte non trova seguito nei suoi eletti, che sembrano aver preso la strada dello scontro totale con il governo, anche i ministri. Eppure, nel momento in cui Mario Draghi ha rassegnato le sue dimissioni, nessun esponente di governo del Movimento 5 stelle ha rassegnato le proprie in un modo di coerenza con quanto accaduto in Senato. Nemmeno Fabiana Dadone, protagonista di quella vignetta.
Nel pomeriggio, tutti i 61 senatori del M5s non hanno partecipato al voto di fiducia sul decreto Aiuti, non rispondendo alla chiama in Aula. Come risulta dai tabulati di Palazzo Madama, 15 sono risultati assenti giustificati tra congedi e missioni.
Ta questi rientra anche il ministro delle Politiche agricole, Stefano Patuanelli, ufficialmente in missione ma regolarmente presente a Palazzo Chigi nel pomeriggio per prendere parte al Consiglio dei ministri
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