Bersagliati, messi all'indice, insultati. Infine corteggiati quali ospiti d'onore per la kermesse che segnerà la definitiva trasformazione del M5s. Da Movimento a partito. Da grillini che odiavano i giornalisti a contiani che li fanno salire sul palco. Sono ben sette, per il momento, i volti e le firme note che prenderanno parte alla due giorni finale dell'assemblea costituente del M5s, in programma sabato e domenica. Spicca la presenza di Enrico Mentana. Lo stesso direttore del Tg La7 che, a gennaio del 2017, aveva annunciato una querela contro Beppe Grillo per un post del comico in cui parlava delle «balle dei media», accompagnando il testo con i loghi di diverse testate, tra cui proprio il telegiornale diretto da Mentana. Denuncia ritirata dopo le scuse di Grillo.
Ma, per usare un eufemismo, il rapporto tra i Cinque Stelle e la stampa è sempre stato burrascoso. Fin dalla discussa rubrica «Il giornalista del giorno», in cui Grillo, sul suo Blog, metteva all'indice quotidianamente un cronista che aveva la «colpa» di criticare e fare le pulci al M5s. Gli episodi non si contano. Dagli insulti del Garante ai giornalisti precari a frasi lunari e irrispettose. Come quando, a settembre 2017, Grillo li insultò così: «Vi mangerei solo per il gusto di vomitarvi». Ma non bisogna dimenticare il divieto, per gli esponenti del M5s delle origini, di andare ospiti in televisione oppure proposte surreali come quella di limitare gli accessi della stampa parlamentare ai locali di Camera e Senato.
Un astio condiviso da tutti i dirigenti pentastellati dell'epoca. «Giornali e tv sono lo strumento del potere, ma per fortuna declinano davanti al web», sosteneva Gianroberto Casaleggio, il vero ideologo del grillismo. A novembre del 2018, dopo l'assoluzione di Virginia Raggi, l'allora capo politico Luigi Di Maio si lasciò andare a un «infimi sciacalli», rivolto ai cronisti. Seguito a ruota da Alessandro Di Battista, all'epoca deputato stellato: «Le uniche puttane qui sono proprio loro, questi pennivendoli che non si prostituiscono neppure per necessità, ma solo per viltà». Ora, alle soglie della «rivoluzione» contiana, il Movimento sembra sedotto dal fascino del «Quarto potere». Oltre a Mentana, c'è la presenza di Marco Travaglio e Peter Gomez, direttori, rispettivamente, della versione cartacea e online del Fatto Quotidiano.
Ed è stato annunciato l'intervento di Gianluigi Nuzzi, volto Mediaset, già coordinatore editoriale di Sum, l'evento organizzato da Davide Casaleggio a Ivrea in ricordo del padre Gianroberto.
Non mancano nemmeno personaggi sicuramente non vicini ai Cinque Stelle, come il giornalista e scrittore di destra Marcello Veneziani. A completare il parterre di giornalisti ci sarà Giulia Innocenzi, già pupilla di Michele Santoro, ora autrice di servizi «animalisti» per Report, su Rai 3.
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