Dai 500mila euro per i rom ai fondi Ue da 4,4 miliardi: le regalie di Errani prima dell'addio

Raffica di provvedimenti approvati in Emilia Romagna prima delle dimissioni formali del governatore. Stanziati pure 50mila euro per i dialetti

Dai 500mila euro per i rom ai fondi Ue da 4,4 miliardi: le regalie di Errani prima dell'addio

Dalle regalie ai nomadi ai fondi per i dialetti. La Regione Emilia Romagna sta approvando leggi a raffica. È una corsa contro il tempo: nonostante gli annunci il governatore Vasco Errani, condannato in appello a un anno di reclusione per falso ideologico, non si è ancora dimesso. Non potrà procrastinare l'addio ancora a lungo. Quel tanto che basta, però, a far approvare quelle leggine "urgentissime" che non possono essere lasciate in mano al successore.

La sentenza al processo Terremerse, legato al milione di euro concesso dalla Regione Emilia Romagna alla cooperativa agricola presieduta dal fratello del governatore, è arrivata solo pochi giorni fa. E, mentre l'opinione pubblica si accalcava sull'annuncio di dimissioni di Errani e sui possibili successori al trono, il consiglio regionale ha iniziato un tour de force senza precedenti. Negli ultimi dieci giorni si è, infatti, riunito senza sosta per approvare gli ultimi provvedimenti, una ventina in tutto. Gli argomenti, va da sé, sono i più disparati. Si passa dalla norma per la valorizzazione dei dialetti, che stanzia 50mila euro per valorizzare gli idiomi locali, ai 500mila euro stanziati per creare nuove aree di sosta e transito per i rom; dagli sconti sull'Irap per le nuove imprese all'utilizzo di farmaci a base di cannabis per scopi terapeutici nelle strutture sanitarie; dall'istituzione dell'albo regionale delle cooperative sociali, che ampliando la gamma dei servizi che possono essere gestiti amplia anche il sistema di gestione degli appalti, alla regolarizzazione dei cani di accompagnamento per i disabili. Insomma, un potpourri di provvedimenti di fine corsa tutt'altro che urgenti, ma dal chiaro sapore politico.

Dal momento che non appena Errani formalizzerà le dimissioni saranno indette nuove elezioni, la sinistra si sta già preparando alla campagna elettorale. Da qui la corsa conto il tempo ad approvare i programmi di utilizzo dei fondi europei sia per l'agricoltura sia per le risorse strutturali e di investimento. "Una torta - come fa notare anche ItaliaOggi - da 4,4 miliardi di euro che la Giunta Errani non ha voluto lasciare ai successori". Stesso discorso per le nomine.

Il consiglio regionale sta approvando, di gran carriere, una serie di riconferme in posti chiave dell'amministrazione. Una su tutte la presidenza dell'Istituto dei beni artistici, culturali e naturali della Regione: in extremis è stato, infatti, prorogato il contratto al professore Angelo Varni.

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