La gamma di modi di dire è varia. Dall'ecclesiale «da che pulpito viene la predica» al bucolico «bue che dà del cornuto all'asino». In ogni caso, va anche benone il celebre «la sai l'ultima?», nel senso di barzelletta. Sì, perché sembra appunto una barzelletta Massimo D'Alema (nella foto) che dà dell'antipatico a Matteo Renzi.
Per carità, il parere è quello di un esperto più che qualificato. Nelle biografie più o meno autorizzate circolano, attribuite al Nostro, frasi del tipo «da bambino ero antipatico» o «Io sono Massimo D'Alema, una carica che nessuno mi può togliere». Ecco perché ha fatto un certo effetto, ieri sentirlo attribuire al rottamatore Pd la sua caratteristica più tipica. E invece, appunto, è successo.
Nel corso di un'intervista al Tgcom24, quando D'Alema, a proposito dell'ex premier che lo ha estromesso dal partito (ma la simpatica versione dell'ex segretario dei Ds è: «Io sono rimasto dove stavo, è il Pd che è andato da un'altra parte»), ha sparato: «Io cerco di non fare polemiche con Renzi, come invece fa lui con me Renzi è talmente antipatico alla stragrande maggioranza degli italiani che ogni volta che mi attacca personalmente mi fa un favore». Una barzelletta, appunto.
Quasi degna di quelle che racconta spesso Silvio Berlusconi, l'altro suo «nemico» (ma meno di Renzi, contro il quale il (fu) lider Massimo ha fatto un partito che serve più a far perdere il segretario Pd che a vincere davvero). Che sia proprio la comicità il futuro di D'Alema dopo il 4 marzo?
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