Regioni, cambia il "semaforo": da mercoledì la prima stretta

Il ministro Speranza firma le ordinanze per introdurre misure sempre più restrittive. Ecco le Regioni che da mercoledì cambieranno colore

Regioni, cambia il "semaforo": da mercoledì la prima stretta

La cartina dell'Italia inizia a subire le prime variazioni di colore: dopo l'entrata in vigore del sistema di suddivisione del Paese in fasce di pericolo in base al quadro epidemiologico locale, le Regioni si preparano a subire misure sempre più dure. Roberto Speranza firma le ordinanze per sancire il passaggio nell'area arancione di Abruzzo, Basilicata, Umbria, Liguria e Toscana. Questa sarebbe la direzione intrapresa in seguito alla riunione della cabina di regia e del Comitato tecnico-scientifico. Ad annunciarlo è stato il governatore abruzzese Marco Marsilio, che sui propri profili social ha anticipato le intenzioni del ministro della Salute: "Poco fa mi ha anticipato l’esito della riunione che ha stabilito il passaggio dell’Abruzzo, insieme ad altre quattro Regioni – Umbria, Basilicata, Liguria e Toscana – nella zona arancione. Gli effetti del provvedimento che il ministro si appresta a firmare in serata avranno decorrenza dalla giornata di mercoledì".

La conferma è arrivata da Giovanni Toti: "Indubbiamente i nostri ospedali sono sotto forte pressione, il mondo medico chiede interventi e in queste situazioni riteniamo che il criterio di prudenza debba sempre prevalere". Il presidente della Regione Liguria ha nuovamente espresso i suoi dubbi "sulla differenza di trattamento rispetto alla scorsa settimana, a fronte di numeri più o meno simili", ma ritiene che sia doveroso "non entrare in polemica con il governo e prendere atto di questa decisione".

"Faccio appello al senso di responsabilità dei lucani perché in assenza di vaccino la pandemia si combatte con atteggiamenti estremamente responsabili", è l'invito di Vito Bardi. Il governatore della Basilicata non ha escluso che, alla luce della crescita dei contagi, nelle prossime ore possa emettere "una ordinanza con ulteriori misure restrittive".

Cosa cambia nelle zone arancioni

Dunque da mercoledì entrerà in vigore una serie di norme più rigide di quelle previste nelle aree "gialle". I termini del coprifuoco resteranno invariati a livello nazionale: vietato circolare dalle ore 22 fino alle ore 5 del mattino, salvo comprovati motivi di lavoro, salute e necessità. Vietati gli spostamenti da una Regione all'altra e da un Comune all'altro. La forte raccomandazione è quella di evitare spostamenti non necessari nell'arco dell'intera giornata anche all'interno del proprio Comune. Bar e ristoranti chiusi 7 giorni su 7; l'asporto è consentito fino alle ore 22, mentre per la consegna a domicilio non è previsto alcun limite.

Didattica a distanza per le scuole superiori, eccezion fatta per gli studenti con disabilità e in caso di utilizzo di laboratori; didattica in presenza per le scuole dell'infanzia, scuole elementari e scuole medie. Chiuse le università, salvo alcune attività per le matricole e per i laboratori. Stop a musei, mostre, attività di sale giochi, sale scommesse, bingo e slot machine anche nei bar e nelle tabaccherie. Centri commerciali chiusi nei giorni festivi e prefestivi ad ecezzione delle farmacie, delle parafarmacie, dei punti vendita di generi alimentari, delle tabaccherie e delle edicole al loro interno. Restano chiuse piscine, palestre, teatri e cinema; rimarranno invece aperti i centri sportivi. Il trasporto pubblico sarà ancora ridotto fino al 50% tranne per quanto riguarda i mezzi di trasporto scolastico.

Le altre Regioni

Passa in area rossa la provincia di Bolzano. Intanto l'esecutivo si riserva un ulteriore approfondimento sulla Campania, che almeno per il momento dovrebbe restare in fascia gialla: la giornata di domani sarà comunque interamente dedicata alla situazione campana. Fonti della maggioranza fanno infine sapere che sono in atto altre verifiche dei dati epidemiologici che riguarderà tutte le altre Regioni d'Italia.

L'Alto Adige si prepara al lockdown: domani mattina la giunta provinciale altoatesina, visto il preoccupante aumento dei contagi e dei ricoveri in ospedale, dovrebbe ratificare l'istituzione di un'altra serrata per almeno tre settimane.

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