Rifiuti, De Luca furioso: "Noi partigiani di libertà e dignità"

La replica del governatore della Campania all'inchiesta di Fanpage: "In Campania resistenza contro barbarie. Sfido Di Maio e Pietro Grasso a un dibattito in diretta su moralità pubblica"

Rifiuti, De Luca furioso: "Noi partigiani di libertà e dignità"

“Siamo oggetto di un’aggressione squadristica e camorrista, stiamo vivendo una Resistenza in Campania. Ci sentiamo partigiani, a difesa di dignità e libertà”. Dopo la pubblicazione dei video dell’inchiesta sui rifiuti che ha causato le dimissioni del figlio Roberto da assessore al Comune di Salerno, Vincenzo De Luca risponde con un filmato apparso sulle sue piattaforme social. La sua è una reazione furibonda. “Il senso di questa ignobile operazione di aggressione nei nostri confronti è esattamente questo: stiamo cacciando la camorra dalla Campania e questa è la risposta che abbiamo avuto. Una reazione all’operazione di pulizia che stiamo facendo”.

La ricostruzione dei fatti, nella versione di Vincenzo De Luca, è senz'appello: "Una campagna che è vergogna nazionale, altro che giornalismo. Viene ingaggiato un camorrista che si presenta mascherato, che va a fare un'intervista a mio figlio e parla solo lui. Tenta di tirare in ballo la Regione, parla di cose che non c'entrano niente. Ci dovremmo vergognare per il fatto che ci sia spazio, in Italia, per operazioni di mero squadrismo".

E aggiunge: "La democrazia in Italia è diventata una cosa strana. Siamo al punto che una persona perbene deve vivere nella paura di sabotaggi e manovre occulte. Ormai la gente normale se ne scappa dalle istituzioni e della vita pubblica per questo sistema di aggressione mediatica continua a cui fai fatica a rispondere nei tempi brevi. Qui si pone un problema di fondo per la vita democratica di questo Paese. Noi stiamo vivendo una resistenza, in Campania. Ci sentiamo partigiani a difesa di valori di libertà e dignità umana. Sono anni che va avanti una vita pubblica che va avanti calpestando e distruggendo la vita delle persone senza che ci sia una reazione adeguata. Dobbiamo capire che su questo piano l’Italia arriva alla barbarie".

Non è finita. Perché Vincenzo De Luca, dopo aver annunciato di volere "accendere tutti i riflettori" sul caso, sfida a duello i politici che l'hanno attaccato. A cominciare dal "solito" scontro con Luigi Di Maio. "Rinnovo ai Cinque Stelle il mio invito a dibattito pubblico su trasparenza, correttezza e moralità publica. Sono mesi che sfido il loro candidato Luigino Di Maio a dibattito pubblico, dove e su cosa vuole lui. Mi farebbe piacere avere un dibattito con questo giovanotto che si mette in tasca 15mila euro al mese e parla contro la Casta offendendo la dignità di quelli che la vita se la sudano con il loro lavoro”.

Ma De Luca rintuzza anche gli attacchi piombatigli addosso da sinistra, da LeU. "Pronto a discutere di tutto, estendo l’invito a Pietro Grasso. Ho visto le sue dichiarazioni. C’è da vergognarsi: non una parola sui camorristi che vengono a fare operazione di aggressione e finto moralismo da quattro soldi. Sfido anche quest'amico a un dibattito, in diretta e senza tagli, sulla moralità pubblica”.

Infine l'appello finale: "Per come è ridotta democrazia italiana; la discriminante non è più tra destra e sinistra ma tra uomini perbene, a

difesa dei valori e i farabutti, i cialtroni che vivino di aggressioni. La morale si pratica, non la si predica. Vedrete - conclude Vincenzo De Luca - faremo ingoiare tutto a chi ha messo in piedi quest'aggressione mediatica".

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