Napoli rischia di trasformarsi nella Caporetto per Luigi Di Maio. Più che una festa, il decennale del M5s, che sarà celebrato da oggi nella città partenopea (Mostra d'Oltremare), viene vissuto come l'atto finale dell'era Di Maio.
Le presenze di Beppe Grillo e del premier Giuseppe Conte non oscurano le assenze: i veterani del Movimento, da Giulia Grillo a Barbara Lezzi, confermano il forfait. Alimentando venti di scissione in un Movimento, che arriva all'appuntamento di Napoli lacerato e sull'orlo di una crisi di identità. I nodi che Di Maio proverà a sciogliere, sperando di allungare la vita alla sua leadership, a Napoli sono tanti. Il capo politico dei Cinque stelle annuncerà una nuova struttura di vertice: le nomine dei facilitatori (ancora una volta pescati nel cerchio magico) fanno già storcere il naso a tanti. Il timore più grande è il rischio di una scissione: in Parlamento la pattuglia di deputati e senatori che minaccia di mollare il Movimento cresce di ora in ora. Di tutta risposta, Di Maio ha annunciato sanzioni economiche e ritorsioni contro i dissidenti.
La prima vendetta contro i frondisti si è già consumata: Davide Casaleggio ha negato ai ribelli di organizzarsi incontri pubblici durante la due giorni di Napoli. C'è da aspettarsi una reazione da parte dei dissidenti. Sul tavolo del capo politico ci sono altre due spinose questioni: la scelta dei capigruppo e le alleanze regionali. Sul primo punto, sia alla Camera che al Senato, la minoranza interna avanza e rischia di silurare tutti i candidati (Anna Macina a Montecitorio) in quota Di Maio. Spie di un malcontento che cresce di giorno in giorno. Sulle alleanze, Di Maio rischia grosso: Campania e Calabria sono due bombe pronte a esplodere. I grillini locali hanno già bocciato un patto con il Pd. E sarebbero pronti allo strappo. Una guerra che non ha risparmiato nemmeno l'organizzazione dell'evento Italia a 5 Stelle. Tra chi minaccia di non versare il contributo (1500 euro) chiesto ai parlamentari e chi contesta la scelta di affidare al deputato Cosimo Adelizzi la gestione della parte food e beverage dell'evento.
Adelizzi appartiene, infatti, a una famiglia che da anni fa affari nel campo della vendita di bibite e birre. C'è chi solleva il sospetto di un conflitto d'interesse. Ma per i capi del Movimento è tutto in regola. E da ieri nel mirino della protesta è finito anche lo staff comunicazione del Movimento. A giorni, infatti, potrebbe partire una riorganizzazione interna del team grillino alla Camera.
Nelle ultime ore sono circolati con insistenza alcuni nomi, tra cui - a quanto apprende l'Adnkronos - quello del noto giornalista di Sky Andrea Bonini. Ma il giornalista, dopo una chiacchierata informale con Davide Casaleggio, avrebbe declinato l'offerta confermando la sua intenzione di rimanere a Sky.
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