Denunciato e condannato per violenze. Uccide la ex moglie al supermercato

Aveva patteggiato 20 mesi, mai in cella. Ieri tre colpi di pistola

Denunciato e condannato per violenze. Uccide la ex moglie al supermercato
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Una denuncia lo scorso autunno per atti persecutori e la conseguente condanna su patteggiamento a 1 anno e 8 mesi di reclusione non lo hanno fermato. E dagli atti persecutori, Maurizio Impellizzeri, 60 anni, imprenditore che, vista la sospensione della pena con l'obbligo di riabilitarsi in un centro antiviolenza, non ha mai fatto un giorno di prigione, è passato ieri all'omicidio della moglie, Mariella Marino, 56 anni, da cui era separato da un anno.

Lui non aveva intenzione di voltare pagina e non ha mai accettato di essere stato lasciato e denunciato. «Ti ammazzo a colpi di pistola. Ti sparo», l'aveva minacciata tempo addietro. Ieri è passato alle vie di fatto: l'ha aspettata dinanzi a un supermercato di Troina, nell'Ennese, e l'ha freddata con tre colpi d'arma da fuoco. Poi è tornato a casa, allontanandosi dal luogo del delitto a bordo del suo fuoristrada, e proprio nella sua abitazione è stato raggiunto dai militari a cui ha consegnato l'arma, per essere condotto in caserma e interrogato dal pm di turno della procura di Enna.

Mariella ce l'aveva messa tutta per poter vivere la sua vita finalmente serena, lontano da quell'uomo violento, che lei aveva lasciato proprio per i continui litigi e le violenze subite. Dopo la separazione, voluta da lei, stando ad alcuni conoscenti col sostegno dei tre figli maggiorenni, Mariella se ne era andata a vivere dalla madre, mentre lui era rimasto nella casa coniugale. Ma non era riuscita a trovare pace, perché lui continuava a vessarla ed è proprio di alcuni giorni fa l'ultima denuncia sporta da Mariella contro l'ex per le continue angherie a cui veniva sottoposta. L'indole violenta di Impellizzeri era nota a tutti in paese e i carabinieri lo tenevano da tempo sotto controllo e avevano più volte effettuato delle perquisizioni nella sua abitazione e sul luogo di lavoro, senza però rinvenire mai armi. Eppure lui una pistola è riuscito a procurarsela e l'ha usata contro quella donna che aveva non solo osato lasciarlo, ribellandosi alle violenze e ai soprusi, ma lo aveva anche denunciato, mettendolo, così, in cattiva luce dinanzi ai compaesani. Potrebbe essere stata questa la scintilla che lo ha indotto ieri a fare il passo successivo: ammazzarla. Ha aspettato Mariella all'uscita del supermercato in via Sollima, in pieno centro cittadino. L'ha minacciata con la pistola, ma lei, ancora una volta, non si è piegata. Ha tentato di reagire fuggendo, è riuscita a raggiungere il portone d'ingresso della casa di una conoscente. Ma lui era lì, l'ha inseguita e alla fine ha sparato uccidendola con tre colpi d'arma da fuoco.

L'avvocato Elvira Gravagna, legale di fiducia di Impellizzeri, che lo aveva difeso in un precedente processo per atti persecutori, ha rinunciato ad assisterlo.

«Non me la sento più - ha detto -. Fino a qualche giorno fa mi ero raccomandata con lui di non avvicinarsi alla moglie proprio perché c'era in corso un percorso di riabilitazione. Non mi aspettavo che potesse accadere una tragedia simile».

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