Deportazioni di migranti. Il primo atto del Trump II

Da martedì 200 agenti a Chicago per avviare il piano di espulsioni degli irregolari. Un'operazione monito per le altre "città santuario"

Deportazioni di migranti. Il primo atto del Trump II
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Donald Trump vuole dare una chiara impronta al suo secondo mandato alla Casa Bianca inaugurandolo con iniziative volte a un duro giro di vite contro l'immigrazione clandestina e chi la tutela, legandole alla questione della sicurezza nazionale e della lotta alla criminalità. Secondo il Wall Street Journal, il tycoon darà il via al suo piano di espulsioni di massa martedì, il giorno dopo l'insediamento, con un raid a Chicago che durerà una settimana. Il 47° presidente Usa ha intenzione di inviare 200 agenti per condurre l'operazione, che servirà anche da monito e messaggio alle «città santuario» che proteggono gli illegali non aiutando le autorità federali a far rispettare le leggi sull'immigrazione.

Stando a quanto rivelano quattro fonti informate, il piano denominato «Operation Safeguard» dall'Immigration and Customs Enforcement intende prendere di mira i clandestini con precedenti penali, ma se qualcun altro che si trova nel Paese illegalmente sarà presente durante un arresto, sarà fermato anche lui. La scelta di iniziare da Chicago - spiega il Wsj - è stata fatta sia per il gran numero di immigrati che potrebbero essere possibili bersagli, sia per la faida di alto profilo del team di Trump con il sindaco democratico Brandon Johnson. Tom Homan, il nuovo zar per il confine dell'amministrazione entrante, è sembrato fornire un'anteprima dell'operazione durante una visita a nella città dell'Illinois il mese scorso: «Inizieremo proprio da qui - ha detto a una festa di Natale nel North Side di Chicago - E se il sindaco non vuole dare una mano, può farsi da parte. Ma se ci ostacola, o nasconde consapevolmente anche solo un immigrato illegale, lo perseguirò». Commenti a cui il governatore JB Pritzker (democratico) ha risposto: «Farò in modo di rispettare la legge. Sono invece preoccupato che Trump e i suoi lacchè non la rispetteranno». Chicago è diventata uno dei luoghi cruciali dello scontro politico sul tema quando il governatore repubblicano del Texas Greg Abbott ha iniziato a inviare pullman carichi di migranti in cerca di asilo entrati dal confine meridionale (circa 51mila da agosto 2022) nella città dell'Illinois e in altre roccaforti dem.

Nel mirino della nuova amministrazione ci sono anche New York, Los Angeles, Denver e Miami, dove presto potrebbero arrivare nuovi raid mirati. Per aiutare a realizzarli, la squadra del tycoon sta valutando un ampio insieme di cambiamenti per dare più potere agli sceriffi, con ricompense per le giurisdizioni che collaborano e sanzioni finanziarie per quelle che resistono. Homan ha pubblicamente minacciato di mandare in prigione il sindaco di Denver, che ha protestato a gran voce contro i piani sull'immigrazione del prossimo comandante in capo. E i consiglieri di The Donald hanno tutta l'intenzione di penalizzare le «città santuario» anche tagliando loro ciò che potrebbe ammontare a miliardi di dollari in sovvenzioni federali. Un sondaggio del New York Times rivela nel frattempo come più della metà degli americani vuole che Trump mantenga la sua promessa e deporti tutti coloro che vivono negli Stati Uniti illegalmente (il 55% è a favore delle espulsioni di massa).

Come riportano i media, anche la prima normativa dell'era Trump riguarderà l'immigrazione. Il Laken Riley Act, che domani sarà votato dal Senato e diventerà legge, riguarda l'espulsione per gli irregolari che si sono macchiati di piccoli reati.

La misura si chiama Riley per ricordare una studentessa 22enne della Georgia uccisa da un clandestino venezuelano un anno fa mentre faceva jogging. I repubblicani alla Camera Alta hanno reso il provvedimento una priorità assoluta, e puntano a renderlo il primo disegno di legge firmato da Trump nel suo secondo mandato da presidente.

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