Detenuti in rivolta al Beccaria: il carcere minorile senza pace

La ribellione dopo l'isolamento di un ragazzo e blitz anti droga. Venti giorni fa lo scandalo dei 21 agenti violenti contro i minori

Detenuti in rivolta al Beccaria: il carcere minorile senza pace
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Si sono asserragliati in un'ala del Beccaria minacciando azioni violente. Erano una ventina i giovani detenuti del carcere minorile milanese che ieri pomeriggio hanno fatto scoppiare una (nuova) rivolta all'interno dell'istituto minorile. Si sono barricati nella loro sezione bloccando l'accesso alla polizia utilizzando i pochi arredi delle celle, tra letti e tavolini. Momenti di tensione che sono rientrati (senza feriti) dopo un'oretta quando è bastato che gli agenti della polizia penitenziaria guidati dal comandante Daniele Alborghetti si presentassero equipaggiati con i caschi, per sedare i rivoltosi.

Ancora incerti i motivi che avrebbero scatenato questo episodio. Ma ormai la situazione è talmente incandescente al Beccaria che basta poco a far accendere una miccia sempre nuova. Pare che ieri la rivolta sia stata scatenata in seguito alla messa in isolamento di uno dei detenuti che aveva aggredito un altro ragazzo e poi cercato di strangolare anche l'agente che aveva cercato di separarli. Una reazione alla sanzione disciplinare ma in una giornata in cui a tensione si era sommata tensione: ieri mattina infatti era avvenuto un controllo antidroga con unità cinofile per il sospetto che alcuni ragazzi potessero avere sostanze stupefacenti. Ed effettivamente sembra che uno di loro sia stato trovato con alcune dosi di droga. Quale che sia la ragione, una cosa è certa: per il Beccaria non c'è pace. L'istituto scosso nelle settimane scorse dagli arresti e dalle sospensioni di 21 agenti della polizia penitenziaria accusati di torture e violenze nei confronti dei giovani reclusi, il 7 maggio scorso, nei giorni successivi al blitz della Procura, era stato teatro nella notte di un'altra rivolta con distruzione di arredi e tentativi di evasione.

Adesso il gruppo di detenuti interessati alla rivolta è stato spostato in un'altra sezione. Il direttore del carcere appena nominato insieme al nuovo comandante valuteranno le responsabilità - che sono gravi - e con tutta probabilità i giovani saranno trasferiti un'altra struttura. Cosa che è possibile fare perché si tratta di minori stranieri non accompagnati, quindi senza legami familiari in questa città. «Sono in stretto contatto, insieme al Capo dipartimento per la giustizia minorile e di comunità, Antonio Sangermano, con i vertici del Beccaria - ha commentato il sottosegretario alla Giustizia Andrea Ostellari - Ora attendiamo una relazione dettagliata che consentirà di fare luce sui fatti».

Il sottosegretario ha ringraziato quindi «le donne e gli uomini della Polizia Penitenziaria per la professionalità dimostrata. Il Beccaria, che ho visitato pochi giorni fa, accoglie numerosi minori stranieri non accompagnati.

I comportamenti di chi si è reso responsabile di eventuali danneggiamenti - ha concluso - saranno valutati con rigore: il carcere funziona se rieduca, ma sul rispetto delle regole non si può transigere. Quindi non possono essere esclusi eventuali trasferimenti. A breve, come già annunciato, all'Ipm di Milano arriveranno ulteriori risorse in termini di personale, funzionari pedagogici e agenti».

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