Diana, mito senza tempo. Inutile cercare in Kate tracce della sua leggenda

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Diana, mito senza tempo. Inutile cercare in Kate tracce della sua leggenda

La principessa del Galles avrebbe oggi sessantuno anni. Ne aveva trentasei quando la sua esistenza si concluse in modo cruento. La duchessa di Cambridge ha quarant'anni e la sua vita è di sorrisi e di speranze. Il tempo che le divide è il riassunto di una famiglia, i Windsor e, assieme, la storia di due donne che muovono i pensieri dei sudditi reali e non soltanto gli abitanti dell'isola britannica.

Diana Spencer non ha mai lasciato quel regno, difficile far comprendere ai millennial l'importanza e il significato di quella figura femminile improvvisamente apparsa nel museo delle cere di Buckingham. Molto più semplice capire il fascino di Kate Middleton che porta al dito l'anello in zaffiro donatole dal figlio della principessa, come un legame non interrotto in quella maledetta notte di Parigi. Diana&Kate sono attrici dello stesso romanzo, favole che piacciono a un popolo distratto dalle notizie intramuscolari di internet, flash abbaglianti come nel tunnel dell'Alma, un mondo social ancora sconosciuto da lady D e ormai presente dovunque, anche a corte.

Si ripete, dunque, un racconto smarrito nella tragedia, si ripercorrono quei giorni svaniti anche nelle fiction, The Crown su tutti, nelle quali Diana sembra un asterisco, nota marginale di una narrazione che riguarda altre persone, altri personaggi, il tempo è fuggito, il passato prossimo è già remoto. La principessa e la duchessa vivono in parallelo ma restano distanti e distaccate non soltanto per l'epoca delle loro vite, Diana era il sogno fiabesco di chi pensava e voleva toccarla come una statua dei miracoli eppure era rimasta la ragazza dell'ultimo banco, l'amica delle feste in casa, la mamma che va a prendere i figli a scuola, la corona tra i suoi biondissimi capelli sembrava quasi un gingillo di carnevale, Kate è algida, costruita, figlia di un tempo differente, nata per essere sovrana, un giorno nemmeno lontano, discreta e presente, al fianco di un principe che mai ha dimenticato la madre e di lei conserva il sorriso, dunque la voglia di vita e, insieme, un velo improvviso di malinconia.

Il regno è di genere femminile, Elisabetta non ha uguali, è lei regina e donna e madre e nonna e dunque sovrana nel senso antico. Kate la segue nei desideri dei sudditi, tenendo a distanza Meghan e Camilla, accessori di una dinastia esclusiva. Venticinque anni dopo, Kate Middleton raccoglie una eredità affascinante, della madre di suo marito conserva abiti, monili e anche lettere. Diana è stata vittima di un destino da lei stessa scritto e disegnato, ha voluto fuggire da una commedia finta, Kate sta percorrendo una strada diversa, più quieta, vissuta nello stesso castello dei sogni.

Il confronto, infine, non è possibile, la duchessa di Cambridge ha subito compreso di non dover interpretare un ruolo che è

stato unico e si muove, dunque, un passo dietro la storia, la principessa del Galles resta nei racconti di chi c'era, di chi l'ha conosciuta, di chi non l'ha dimenticata, una candela nel vento spenta in una notte d'estate.

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