Diffidata la piazza "europea" del Pd

Fdi avverte: "Niente soldi pubblici per la manifestazione di parte di Bologna"

Diffidata la piazza "europea" del Pd
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Il rischio è che si rinnovino le critiche e le accuse rivolte al primo cittadino di Roma, Roberto Gualtieri, all'indomani della manifestazione del 15 marzo, organizzata, senza apparenti sponsor o patrocini politici, per rivendicare l'idea di identità europea. Ecco quindi che il sindaco di Bologna, Matteo Lepore, per coprirsi le spalle da future contestazioni fa appello «anche alla destra». Tutti, è il suo motto, dovrebbero essere protagonisti a piazza Nettuno il prossimo 6 aprile per ripetere - ancora una volta - che siamo tutti europei, come già sbandierato dal palco romano di piazza del Popolo. Anzi attraverso l'ufficio del cerimoniale ha fatto recapitare ai consiglieri comunali di tutti i partiti l'invito alla manifestazione.

E l'intenzione di rendere l'evento ecumenico si evince anche dalle frasi finali del testo di invito: «Chi è impegnato nelle Istituzioni sa quanto, al di là delle differenze di posizione politiche, sia necessario, soprattutto in momenti straordinari come quello che stiamo vivendo dare un segnale di partecipazione, coesione, di unità». Per poi aggiungere in calce una nota: «Sarà allestita accanto all'area palco un'area riservata a parlamentari, sindaci e autorità».

Già nei giorni scorsi, all'annuncio della manifestazione alla cui testa si sono messi i primi cittadini di Bologna e Firenze Sara Funaro, anche lei esponente del Pd) in un simbolico gemellaggio europeo, molte sono state le voci che si sono levate per sollevare dubbi sull'organizzazione dell'evento. Soprattutto su chi paga e con i soldi di chi.

Il capogruppo della Lega Matteo Di Benedetto ha presentato un'interrogazione. Mentre Fratelli d'Italia, per esempio, ha chiesto un accesso agli atti perché in Consiglio comunale - a quanto sostengono - non si è mai parlato della manifestazione e quindi non si sa bene come è stata preparata, organizzata e finanziata.

Inoltre, per essere ancor più sicuri, lo stesso gruppo consiliare ha presentato una diffida al sindaco affinché non usi soldi pubblici per una manifestazione di parte. «L'iniziativa organizzata da Lepore il 6 aprile è di parte, come lo è stata quella del sindaco romano Gualtieri, non ci sono dubbi su questo. Se Lepore pensa, invitando il centrodestra, di dimostrare che non è una iniziativa di parte, per far pagare il costo ai bolognesi e sottrarsi alle possibili responsabilità erariali che dovrà valutare la Corte dei Conti, sbaglia di grosso, anzi semmai dimostra proprio come l'iniziativa sia di partito». Con questo comunicato il senatore di Fdi Marco Lisei e l'eurodeputato Stefano Cavedagna, respingono al mittente la lettera di invito. «Invitando espressamente il centrodestra - dicono gli esponenti di Fdi - dimostra di agire come un capo partito che si rivolge ad altri partiti invece che rivolgersi a tutta la comunità cittadina. È quindi lui stesso a dimostrare che si tratta di un'iniziativa organizzata dalla sinistra, dal Pd in particolare, e questo evidenzia i profili di un possibile danno erariale se venissero usate risorse del Comune». «Lepore e la sinistra - aggiungono i due esponenti del partito della Meloni - aumentano le tasse dei cittadini per fare politica sperperando denaro pubblico, questa è la realtà».

Intanto, nella Capitale i 350mila euro spesi dal Campidoglio per l'evento del 15 marzo con una delibera

adottata senza voto di giunta né dell'assemblea hanno portato all'apertura di due fascicoli giudiziari, uno della magistratura contabile e uno della Procura ordinaria (quest'ultimo ancora senza indagati né ipotesi di reato).

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