«Boris Johnson sta bene ed è nel pieno delle sue funzioni di Primo Ministro». Un portavoce di Downing Street ieri ha dovuto rassicurare ufficialmente la gente che il premier britannico non aveva perso il senno, vista l'insolita performance tenuta da BoJo il giorno prima al Congresso della Confindustria. Lunedì infatti, invitato a tenere la solita relazione sul palco, il leader conservatore ha perso quasi subito il filo del discorso (probabilmente perché il suo ufficio stampa aveva mischiato l'ordine delle pagine) ed ha poi tentato dì rimediare con un discorso a braccio degno di un attore da cabaret. In pochi minuti, l'ancora biondo ex sindaco di Londra è passato da un vocalizzo che imitava l'avvio del motore di una macchina ad una lezione sul capitalismo e sulla burocrazia presentato attraverso la metafora del cartone animato Peppa Pig. Fino ad arrivare a paragonarsi indirettamente a Mosè parlando di green economy. Decisamente, non quello che tutti si aspettano da un premier, anche se questi ha sempre avuto un aspetto gigionesco emerso in varie occasioni. Questa volta però, l'atteggiamento era talmente sopra le righe da indurre uno dei giornalisti a chiedergli se stava bene alla fine della relazione.
Ed è quanto ha dovuto ripetere pubblicamente anche il suo portavoce a Downing Street per fugare ogni dubbio. «Il Primo Ministro ha perso per un momento il conto delle pagine - ha spiegato ieri - gli vengono consegnati centinaia dì discorsi, non credo sia insolito per la gente, in alcune occasioni, perdere il filo per qualche secondo». Sempre il portavoce ha declinato ogni commento in merito alle voci riportate dalla Bbc, secondo cui «c'è parecchia preoccupazione a Whitehall sullo stato di Johnson e sono in parecchi a pensare che i ministri dovrebbero chiedere dei cambiamenti». «Il Primo Ministro desidera che i suoi ministri si sentano liberi di dire la loro opinione, a questo servono le riunioni di Gabinetto - ha concluso l'addetto stampa - fa parte delle funzioni governative avere franchi scambi di punti di vista». Una certa preoccupazione e anche rabbia all'interno del partito di maggioranza, nei confronti del comportamento altalenante di Johnson è ad ogni modo innegabile. Le ultime due settimane si sono rivelate disastrose per il governo su molteplici fronti e il partito inizia a nutrire seri dubbi sulla leadership del boss. Le promesse delle campagna elettorale infrante in tema di infrastrutture (è stata appena eliminata l'estensione della linea ferroviaria verso il Nord dell'Inghilterra, proprio nelle aree ex laburiste che all'ultima tornata elettorale avevano decretato il suo trionfo), il fronte caldo dei migranti che dalla Francia continuano ad arrivare in massa nel Paese, gli scandali legati al secondo lavoro dei deputati e ai loro molti conflitti d'interesse, hanno determinato un clima di forte tensione culminato con l'approvazione a strettissima maggioranza della riforma del sistema dì contribuzione per l'assistenza sociale, criticato non solo dall'opposizione, ma anche da una parte dei Tories. Per ora i sondaggi danno Johnson ancora stabile, nonostante le sue uscite da cinema.
E c'è persino chi afferma che siano state studiate a tavolino, per catturare l'attenzione dei media. Certo è che dopo il suo exploit alla Confindustria è stato il turno del leader laburista Starmer. E non se l'è filato nessuno.
- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
- sabato, domenica e festivi dalle ore 10:00 alle ore 18:00.