Disturbi nello 0,15% dei casi. E col mix meno reazioni avverse

L'87,9 per cento delle segnalazioni per episodi lievi

Disturbi nello 0,15% dei casi. E col mix meno reazioni avverse

I vaccini restano la strada per maestra per battere il Covid. E i cosiddetti «casi avversi» restano un fenomeno statisticamente trascurabile. Lo dice un report dell'Aifa, l'agenzia del farmaco italiano, che certamente ha tutto l'interesse a dire che i vaccini sono efficaci e non fanno male, ma sciorina numeri decisamente rassicuranti: secondo l'ente, su un totale di 49.512.799 dosi somministrate (dato di qualche giorno fa) sono pervenute 76.206 segnalazioni di malori o disturbi rilevanti, con un tasso di segnalazione di 154 casi ogni 100mila dosi (lo 0,15 per cento). L'87,9 per cento di questi episodi peraltro è riferito a eventi non gravi, come dolore in sede di iniezione, febbre, astenia o stanchezza, dolori muscolari. Insomma, nulla di differente da un'influenza stagionale, come forse dovremo abituarci a considerare il Covid-19 con le sue varianti, visto che anche quando i casi aumentano, come è accaduto da settimane nel Regno Unito e come sta iniziando ad accadere anche da noi, i decessi restano bassi e il tasso di ospedalizzazione trascurabile. Le segnalazioni gravi corrispondono all'11,9 per cento del totale, con un tasso di 18 eventi gravi ogni 100mila dosi somministrate, indipendentemente dal tipo di vaccino, dalla dose (prima o seconda) e dal possibile ruolo causale della vaccinazione, per una percentuale dello 0,018 per cento. La maggior parte delle segnalazioni sono relative al vaccino Comirnaty di Pfizer-BioNTech (69 per cento), che finora è stato nettamente il più utilizzato nella campagna vaccinale con il 70,6 per cento delle dosi somministrate, mentre il 24,7 per cento riguardano il Vaxzevria di AstraZeneca (17,3 per cento delle dosi somministrate), il 5,2 per cento lo Spikevax di Moderna (5,2 per cento delle segnalazioni e 9,6 delle dosi somministrare) l'1,1 per cento e al vaccino Janssen di Johnson&Johnson, quello monodose (2,5 per cento delle dosi somministrate). La reazione avversa si è verificata nell'80 per cento dei casi nella stessa giornata della vaccinazione o il giorno successivo e solo più raramente oltre le 48 ore successive.

Interessante il dato sui casi avversi nelle vaccinazioni eterologhe, ovvero quelle con prima e seconda dose di vaccini differenti. Ebbene, tra gli under 60 che sono partiti con Vaxzevria come prima dose e che hanno fatto la seconda con Comirnaty (86 per cento dei casi) e Spikevax (14), sono state registrate 27 segnalazioni su un totale di 233.034 somministrazioni, con un tasso di 12 ogni 100mila. Insomma, chi ha scelto il mix vaccinale ha avuto in media assai meno problemi.

Il sesto rapporto di farmacovigilanza sui vaccini Covid-19 riguardano il periodo tra il 27 dicembre 2020, data

di inizio della campagna vaccinale, e il 26 giugno scorso. Ieri si sono toccati i 56.305.683 di dosi somministrate e 22.695.367 persone (il 42,02 per cento della popolazione over 12) che ha completato il ciclo vaccinale.

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