Non solo la spaccatura di governo. Adesso il decreto Sicurezza bis diventa anche materia del contendere in campo europeo. A colpire, questa volta, è la Germania di Angela Merkel, che da sempre ha un rapporto particolarmente difficile con il governo italiano sul fronte dell'immigrazione.
Una portavoce del ministero degli Esteri tedesco, commentando l'approvazione del provvedimento voluto fortemente da Matteo Salvini, ha espresso tutta la perplessità sua e dell'esecutivo di Berlino nella decisione di usare il pugno duro nei confronti delle organizzazioni non governative che operano nelle acque del Mediterraneo. La Germania, a detta della portavoce degli Esteri, è contraria alla "criminalizzazione dei salvataggi dei migranti" e "guarda in maniera critica a qualsiasi mossa che vada in questa direzione". E la stessa portavoce ha detto che le nuove norme volute dal ministro leghista potrebbero essere contestate non solo da un punto di vista politico, ma anche sotto il profilo giuridico.
L'attacco nei confronti del governo italiano non è certo una novità. Il governo Merkel, al pari dell'alleato francese Emmanuel Macron e di altri leader dell'Unione europea, ha spesso criticato le scelte politiche dell'esecutivo di Giuseppe Conte per volere il pungo duro per l'immigrazione clandestina. Il problema è sempre da che pulpito arriva la predica. E questo pulpito, cioè Berlino, è lo stesso da cui sono arrivate le decisioni di rispedire i migranti in Italia, oppure di non condannare le ong battenti bandiera tedesca che hanno violato le nostre leggi (tradotto: il caso Carola Rackete).
Così, dopo le recenti accuse dello stesso Horst Seehofer - quello della politica contraria all'immigrazione - che ha chiesto all'Italia di aprire i porti nonostante lui sia sempre stato un fautore delle frontiere chiuse, adesso arriva un'altra condanna da parte di Berlino. Un paradosso che però fa capire questa scelta di colpire le Ong non piace a molti: specialmente in Europa.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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