Casini si fa largo per il Colle

Notte di incontri e di discussioni per l'elezione del presidente della Repubblica: la coalizione di centrodestra discute sul nome di Casini

Casini si fa largo per il Colle

Si preannuncia una lunga notte di trattative nei corridoi di Montecitorio. Domani potrebbe essere il giorno decisivo per l'elezione del presidente della Repubblica. Di prima mattina, alle 8.30, il centrodestra si riunirà negli uffici del gruppo Lega alla Camera per discutere di una candidatura di coalizione che, stando a quanto riportano fonti parlamentari, potrebbe essere quella di Pierferdinando Casini. Tuttavia, altre fonti rivelano che la Lega non punterebbe su Casini e neanche Fratelli d'Italia sarebbe propensa ad aprire.

L'abbassamento del quorum apre le porte a numerose soluzioni ma al momento i partiti non sono ancora arrivati a una quadra per individuare un nome che metta d'accordo tutti. Matteo Salvini cerca di tenere le briglie tese del suo gruppo e di allentare la tensione: "Le elezioni del capo dello Stato sono un momento importante, in passato ci hanno messo anche più tempo a eleggere il presidente, restiamo calmi".

Così il leader della Lega si sarebbe rivolto ai suoi per mettere un freno alla frenesia delle ultime ore. "Non ci sia tutta questa ansia", ha aggiunto per riportare la calma tra i suoi grandi elettori. Le indicazioni per le prossime ore sono molto chiare: pazienza e compattezza. Nelle intenzioni di Matteo Salvini la Lega deve fare fronte unico alla prossima votazione, dove verrà necessariamente speso un primo nome nel tentativo di chiudere la partita del Quirinale. La tensione a Montecitorio è alta, ogni leader cerca di tenere tra le mani il pallino della partita e non vuol cedere terreno.

"Non posso permettere che rimaniamo fermi per giorni e giorni con dei no della sinistra. Continuo a ritenere che Draghi sia prezioso nel suo ruolo di coordinatore e di regista al governo", ha dichiarato Matteo Salvini, chiudendo ulteriormente le porte del Quirinale all'attuale presidente del Consiglio. Ma da tutte le parti arrivano pressioni per l'indicazione di un nome da portare domani alla quarta votazione e anche per questo motivo i leader si incontreranno nella notte per cercare di convergere verso una figura che vada bene per tutti. Ad annunciare l'incontro sarebbe stato lo stesso Matteo Salvini, che conferendo con i grandi elettori di area Lega ha riferito di un incontro con Pd, M5s e Iv.

Pare non abbia menzionato i leader ma solo i partiti e che abbia messo in pre-allerta i suoi: "Tenetevi pronti per essere convocati anche alle tre del mattino". Un'indicazione che dà la misura del clima di estrema incertezza. Al termine della riunione con i suoi, Enrico Letta ha escluso qualunque riunione notturna e ha dichiarato: "A differenza degli altri noi siamo partiti con i quattro punti cardinali della nostra bussola e stiamo arrivando con gli stessi punti cardinali. Questo lo rivendico: grazie alla nostra fermezza il centrodestra ha fatto i conti con la realtà.

Perché qualunque presidente voteremo venerdì - qualcuno di noi sarà contento, qualcuno altro meno - l'obiettivo più grande lo avremo raggiunto: tramontata la candidatura di parte, si negozierà infatti un nome non di parte e autorevole. E questa è una nostra vittoria: non ci sarà un presidente di destra". Un'apertura alla possibilità di elezione di Casini.

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