Il dossier Ema sui bimbi. "In dieci Paesi europei quasi 10mila ricoverati"

L'Authority: 820mila casi pediatrici e 18 morti Ieri tavolo tecnico, domani l'ok al siero 5-11enni

Il dossier Ema sui bimbi. "In dieci Paesi europei quasi 10mila ricoverati"

Dopo Israele, che ieri ha allargato la platea dei vaccinabili arruolando i più piccoli, anche l'Europa potrà proteggere i suoi bambini dal Covid con Pfizer a due dosi ridotte. Domani Ema darà il via libera ufficiale alla somministrazione per la fascia dai 5 agli 11 anni. Poi ci sarà l'assenso dell'Aifa, ed è pensabile che da dicembre i genitori prenotati per la terza dose accompagneranno negli hub vaccinali anche i figli per la loro prima iniezione contro il virus.

L'accordo per un'autorizzazione condizionata (come per tutti i vaccini finora in commercio) al vaccino per i bambini è arrivato a conclusione di una riunione scientifica dell'Ecdc dell'agenzia del farmaco europeo, che ha visto l'adesione anche dei paesi più refrattari a ogni tipo di immunizzazione. Come la Norvegia, che ha già detto che userà la doppia dose di Pfizer solo per i bimbi più fragili. Ogni Stato membro, del resto, è libero di fissare paletti per la distribuzione delle dosi ma l'ok dell'Agenzia del farmaco europea garantisce la sicurezza e l'efficacia del vaccino. Ovviamente, anche su questo fronte, ci saranno opinioni opposte. Per esempio, il leader di Fratelli d'Italia Giorgia Meloni, come mamma, ha già annunciato che non vaccinerà sua figlia perché i rischi «pesano» sul piatto della bilancia più dei benefici. Ma è davvero così? È utile scorrere alcuni dati raccolti dal Cds americano (centro di prevenzione e controllo americano) e dall'omonimo Ecdc dell'Ema.

Negli Usa, dove hanno già vaccinato già oltre trecentomila bambini, si sono contati 94 decessi nella fascia 5-11 anni al due novembre scorso. Oltre alle giovani vite spezzate a causa delle complicanze del virus, sono finiti in ospedale 8.300 minori e i casi positivi tra i bambini hanno sfiorato i due milioni (oltre un milione e 900 mila). In Europa i decessi trai più piccoli sono stati 18 ma tra il 27 luglio e il 3 ottobre, cioè quando la pandemia non aveva preso il sopravvento soprattutto tra i paesi dell'est Europa. All'Ema sono stati segnalati casi solo da dieci dei 27 paesi della Ue: Italia, Austria, Cipro, Finlandia, Germania, Irlanda, Slovacchia, Svezia, Lussemburgo e Malta. E nonostante la parzialità del report, in questi territori si sono contati 820mila contagi sintomatici pediatrici e 9624 ricoveri ospedalieri con conseguenti problematiche legate al long covid. Passiamo dai rischi ai benefici. Oltre alla scolarità e alla socialità garantita anche ai più piccoli, i benefici passano, dicono all'Ema, da «un'ottima» sicurezza del vaccino, alla «eccellente» efficacia di copertura immunizzante (supera il 90%). I piccoli, infatti, si ammalano, per fortuna meno che gli adulti, ma finiscono in ospedale e a volte perdono la vita. Inoltre, secondo Ema incidono per il 10-15% sulla diffusione del contagio.

Quanto agli eventi avversi, lo studio clinico su cui si basa l'approvazione non ha rilevato casi di miocarditi.

Il campione è ristretto a 3mila casi clinici, però in Ema sono ottimisti: questi stati infiammatori del muscolo cardiaco seguono lo stesso profilo di quanto succede quotidianamente anche in tempi non sospetti pre-pandemici: si manifestano mediamente tra i 16-25 anni in giovani adulti maschi e la patologia scema sotto i quindici anni.

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