Il Nyt e la corsa al Colle: "Sì a Draghi, ma...". Cosa può succedere

L'analisi del New York Times sul possibile approdo di Draghi al Quirinale: "Potrebbe allungare un'età d'oro, ma l'Italia rischia di essere spinta verso un pericoloso precipizio di instabilità"

Il Nyt e la corsa al Colle: "Sì a Draghi, ma...". Cosa può succedere

L'arrivo di Mario Draghi al Quirinale potrebbe dare una grande opportunità all'Italia, ma dietro l'angolo ci sarebbe l'ombra della solita incertezza politica. È questa la sintesi di due scenari descritti dal New York Times. Jason Horowitz, il corrispondente dall'Italia del quotidiano americano, ha fatto una approfondita analisi della politica italiana in vista della partita per il Colle, che prenderà ufficialmente il via lunedì 24 gennaio. Il giornale newyorkese riporta il pensiero di molti secondo cui, se Draghi venisse eletto al Quirinale, la sua influenza "potrebbe allungare un'età d'oro di inusuale unità politica italiana anche oltre al suo mandato" a Palazzo Chigi.

Draghi a Palazzo Chigi?

Allo stesso tempo però viene sottolineato che l'incertezza attorno al suo futuro "ha già messo in moto macchinazioni e ambizioni politiche represse, spingendo l'Italia di nuovo indietro verso un pericoloso, e familiare, precipizio di instabilità". Si ricorda infatti che molti parlamentari temono un nuovo governo meno efficace di quello attuale e che le elezioni anticipate sarebbero uno scenario più che possibile con Draghi al Colle, in quanto è considerato l'unico profilo in grado di tenere unita una maggioranza così composita. Un "caos politico" che "potrebbe far perdere all'Italia la migliore opportunità da generazioni".

Il fatto che i fondi del Recovery Fund siano nelle mani di Draghi ha rassicurato i mercati globali e i leader dell'Unione europea, "dando all'Italia la miglior possibilità da decenni a questa parte per modernizzarsi". Non a caso a preoccupare è l'ipotesi di togliere al presidente del Consiglio le leve del potere in un momento in cui "vi sono così tanti soldi sul tavolo".

L'ipotesi Colle

Invece i sostenitori dell'attuale premier sono convinti che l'Italia sarebbe garantita in misura maggiore con la sua presenza al Quirinale per sette anni, magari con un nuovo esecutivo guidato da un tecnocrate del suo governo per estendere l'effetto Draghi. Si ritiene inoltre che una figura del suo livello, le relazioni che ha con i leader stranieri e l'attenzione dei media su cui può contare potrebbero rendere la carica di presidente della Repubblica "più muscolare".

Comunque, in ogni caso, potrebbe essere "l'istinto di sopravvivenza" di diversi eletti a decidere il destino politico di Draghi: molti parlamentari sperano che l'attuale legislatura non si interrompa per non perdere il diritto alla pensione, e quindi c'è chi ha tutto l'interesse a eleggere un capo dello Stato che garantisca loro di arrivare alla scadenza naturale della legislatura nel 2023.

Jason Horowitz nella sua analisi ha osservato che Draghi - da quando ha assunto l'incarico di premier nel

febbraio 2021 - ha stabilizzato lo scenario politico interno, ha reso "fuori moda" i populismi e ha rassicurato i mercati internazionali con politiche lungimiranti e con le misure per il contrasto del Covid-19.

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