Mario Draghi tenta di mettere la parola fine alle polemiche sorte in seguito alle dichiarazioni rilasciate dal ministro francese per gli affari europei Laurence Boone nel corso di un'intervista concessa al quotidiano Repubblica.
Il presidente del Consiglio assicura che tra i capi di Stato e i membri del parlamento dell'Unione Europea non ci sarebbe alcun tipo di allarme per la vittoria di Giorgia Meloni e di Fratelli d'Italia nelle ultime elezioni italiane. A specifica domanda rivoltagli da un giornalista, che chiedeva se si avvertisse una certa apprensione per il successo alle urne del centrodestra, il premier ha così replicato:"No, ovviamente quando c'è un cambio di governo e di politica così importante c'è molta curiosità, ma non c'è preoccupazione".
"C'è gran rispetto delle scelte degli italiani", ha garantito Draghi al termine del Consiglio Europeo informale tenutosi a Praga. "C'è interesse nel sapere come eventualmente si evolverà la linea politica del nuovo governo, cosa che uno ovviamente si trova in difficoltà a dire. Però per esempio sulle scelte di politica estera", ha aggiunto,"se uno guarda le decisioni prese in passato, la linea politica estera dovrebbe essere invariata".
L'energia
Tra i temi più urgenti trattati nel corso dell'incontro, ovviamente, quello relativo al caro energia. L'Ue cerca ancora di raggiungere un accordo definitivo per adottare misure atte a contrastare la crisi energetica, a partire probabilmente dall'idea di fissare un tetto al prezzo del gas. "Sull'energia le cose si stanno muovendo", ha garantito Draghi, "la Commissione presenterà al Consiglio del 19 ottobre una proposta in cui i tre elementi - tentare di diminuire i prezzi, avere un elemento di solidarietà nel meccanismo e inizio della riforma del mercato dell'elettricità - ci saranno".
Nessun accenno, tuttavia, al price cap per il gas. "Non abbiamo parlato tanto in dettaglio delle questioni", ha spiegato il premier ai giornalisti. "Anche perchè tra ora e il 20-21 ottobre", vale a dire quando si svolgerà il Consiglio europeo formale, "la presidenza ceca ha detto che convocherà tanti Consigli dell'Energia quanti sono necessari per arrivare a una proposta concreta". La speranza, quindi, è che si possano lasciare da parte, finalmente, i discorsi teorici.
"Quindi", ha chiarito in conclusione Draghi, "dobbiamo aspettarci per il 20 e 21 ottobre non più vaghe proposte, ma qualcosa di più chiaro e più concreto e in parte già proposte di regolamento".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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