«Investiremo oltre 14 miliardi di euro nelle infrastrutture di trasporto nel Sud Italia, ma principalmente l'intero Recovery Plan ha una clausola sugli investimenti che sollecita le società ad assumere un maggior numero di donne e giovani». Così il premier Mario Draghi nel suo discorso introduttivo tenuto ieri al Social summit di Oporto in Portogallo. In particolare, il presidente del Consiglio ha sottolineato che occorre aumentare gli sforzi proprio per coinvolgere nel mercato del lavoro coloro che ne sono rimasti esclusi come i ragazzi e le donne. A questo proposito Draghi ha invitato la Commissione Ue a «non ritirare gli stimoli fiscali troppo presto e a rendere strutturale il programma Sure (che finanzia l'occupabilità dei cittadini europei; ndr)». E forse non è un caso che proprio ieri il gruppo di lavoro del ministero delle Infrastrutture abbia dato l'ok all'ipotesi di un ponte (meglio a più campate) mentre ritiene meno praticabile l'idea del tunnel.
E proprio in materia di politiche fiscali è intervenuto ieri il commissario Ue agli Affari economici, Paolo Gentiloni (nella foto), ascoltato dalle commissioni Finanze di Camera e Senato sulla riforma dell'Irpef. «La crisi ha esacerbato le differenze tra alcuni grandi vincitori e i più colpiti. Non si può rassegnarsi che alcuni giganti paghino in proporzione meno tasse di un negozio in via del Corso. C'è innanzitutto un obiettivo di equità, pretendere dai grandi vincitori questo rilancio», ha dichiarato a proposito dell'istituzione di una digital tax comunitaria.
Ma l'unica strada per raggiungere quest'obiettivo «è costruire una vera e propria Unione fiscale europea: sia il tema dell'elusione, dell'evasione fiscale, dei paradisi fiscali, che quello di una digital tax, trovano soluzione solo in tale contesto». La priorità Ue di una riforma fiscale, secondo Gentiloni, è «la riduzione della tassazione sul lavoro perché, se troppo alta, deprime gli investimenti e può incoraggiare il lavoro nero».
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