Maltrattato e umiliato per un anno dal suo badante georgiano, subendo percosse senza poter reagire. È un incubo che l'attore toscano Francesco Nuti paralizzato dal 2006 in seguito a una brutta caduta, e bisognoso di cure costanti ha avuto il coraggio di denunciare al sostituto procuratore di Prato Antonio Sangermano, scrivendo su un biglietto tre parole: «Pericolo. Ho paura». Proprio la sua testimonianza potrebbe risultare decisiva nell'indagine che la procura di Prato sta portando avanti contro il georgiano di 35 anni che per oltre un anno si è occupato di assistere l'attore e regista. Il gip ha disposto l'allontanamento del domesticoo dalla casa dove vive Francesco Nuti, in attesa che le indagini facciano il loro corso. L'inchiesta era partita in seguito al racconto del sostituto del badante, un giovane africano che tra dicembre e gennaio aveva affiancato il georgiano prima che questi partisse per una vacanza. Ed è proprio durante quel periodo che l'uomo avrebbe assistito ai maltrattamenti schiaffi sul collo e in testa, umiliazioni come fargli ingerire cibo appena vomitato, avvenute con cadenza quotidiana riferendo poi l'accaduto alla nipote dell'attore, Margherita, e a suo padre Giovanni Nuti, fratello di Francesco, i quali a loro volta hanno avvisato la questura. Tra le accuse mosse al badante, anche l'aver omesso di somministrare all'attore un farmaco necessario all'assunzione degli alimenti.Vista la delicatezza del caso e la necessità di non far incontrare ulteriormente i due, gli interrogatori si sono succeduti con rapidità e due giorni fa, al ritorno dalla lunga vacanza, al georgiano è stato notificato l'avviso di garanzia.Secondo quanto accertato dalla Procura, le violenze contro Nuti sarebbero andate avanti almeno un anno, ovvero da quando la madre del regista aveva smesso di abitare con lui.Una storiaccia questa che rappresenta solo l'ultimo capitolo della difficile vita dell'attore toscano, 60 anni, campione di incassi negli anni Ottanta-Novanta con film come «Io, Chiara e lo Scuro», «Tutta colpa del paradiso», «Stregati» e «Caruso Pascoski di padre polacco». Un'esistenza cambiata in maniera radicale da quando nel settembre di dieci anni fa Nuti rimase vittima di un incidente domestico, con un ematoma cranico che lo mandò in coma per due mesi e lo portò a un passo dalla morte. Da quel momento per lui iniziò una lunga riabilitazione, a Lido di Camaiore, ma nonostante qualche miglioramento Nuti non è mai riuscito a tornare autonomo: costretto sulla sedia a rotelle e impossibilitato a parlare fluentemente, l'attore e regista non ha mai perso la speranza di poter un giorno tornare.N el maggio 2014 ancora un suo appello :«Cari produttori credete ancora nelle mie storie, spero esca il mio ultimo film che ho scritto, dal titolo Olga e i fratellastri Billi».
La sua Toscana non l'ha mai dimenticato: nel maggio 2014, per il suo 59° compleanno, 7000 persone lo avevano festeggiato in una serata con gli amici di sempre, Leonardo Pieraccioni, Carlo Conti, Giorgio Panariello e Marco Masini.- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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