Ci mancava solo questa. Combattere il razzismo e la xenofobia con la scienza. O meglio, "drogandosi" con il cosiddetto ormone dell’amore - ossitocina, scientificamente parlando – per accettare passivamente l’immigrazione. Alla faccia di chi dissente.
La proposta choc è di Gilberto Corbellini, storico della medicina e bioeticista, per il Cnr (Consiglio Nazionale delle Ricerche) e l’Università Sapienza di Roma. E arriva sulle colonne web di Wired, dove si può leggere il suo articolo "Come si possono combattere razzismo e xenofobia con la scienza?" molto critico nei confronti, soprattutto, del leader della Lega Matteo Salvini e di tutto quel popolo verde (e non solo) che lo vota.
Ma andiamo a leggere, passo dopo passo, la sua sparata. "L’Italia è uno dei paesi più xenofobi d’Europa: il 70% ha paura degli immigrati e tra le 10 città europee più razziste 4 sono italiane (Torino, Bologna, Roma e Napoli). Il fatto che malgrado la riduzione dei reati (omicidi dimezzati in 10 anni) il 39% auspichi criteri meno rigidi per il possesso di armi la dice lunga. Viviamo in un paese profondamente egoista e xenofobo. Matteo Salvini è bravo a intercetta sentimenti largamente diffusi. È geniale lo slogan “prima gli italiani”, che risuona nel cervello tribale di ognuno di noi come “la sopravvivenza del mio gruppo è minacciata da estranei e dobbiamo proteggere le nostre donne, i nostri figli, il nostro lavoro, le nostre case, etc".
Guarire dalla xenofobia
"Perché è così diffusa la xenofobia in Italia? Probabilmente conta il fatto che siamo sempre più un paese di anziani, e anche che l’80% della popolazione è funzionalmente analfabeta. Si devono temere derive illiberali? Sì" si legge di seguito. Ma state tranquilli, c’è una cura (!).
E qui Corbellini tira fuori il coniglio dal cilindro, parlando della concreta possibilità di ricorrere a conoscenza a strategie per "circoscrivere gli effetti socialmente destabilizzanti di xenofobia e razzismo". Tanto che "già nel 2001 l’Unesco consigliava di sviluppare strategie scientificamente fondate per controllare atteggiamenti xenofobi e discriminatori", che il professore comunque riconosce essere caratteristiche intrinseche dell’essere umano ("Con buona pace dei politicamente corretti e culturalisti, la specie umana è geneticamente xenofoba. La xenofobia è nel nostro dna. Era un comportamento molto adattativo nel mondo preistorico e anche se oggi non è un tratto apprezzato, non esiste alcuna volontà o libero arbitrio in grado di sopprimerlo perché non piace. Per fortuna nel genoma c’è anche l’altruismo, e i contesti possono far prevalere l’uno o l’altro di questi tratti").
Bene, cosa si potrebbe fare per fare degli italiani un popolo di yesman anestetizzati, eliminando tutte le pecore nere razziste e xenofobe? "Il tempo nel quale viviamo offre un’eccellenti opportunità per studiare il problema". E qui c’è il secondo asso – se così vogliamo definirlo – nella manica. Corbellini sciorina la sua tesi facendo riferimento a un recente esperimento, realizzato da un team di studiosi e scienziati dell’Università di Bonn.
L'esperimento con l'ossitocina
L’ateneo teutonico ha ricercato i fattori che rendono altruiste o xenofobe le persone, "facendo scoperte molto intriganti". Quali? Eccole: in sostanza, se i partecipanti all’esperimento inalavano per via nasale l’ossitocina, ormone dell’altruismo e dell’amore, diventavano maggiormente propensi ad aiutare e a donare denaro ai rifugiati, anche perché venivano influenzati reciprocamente. Ma c’è un "ma": "Tuttavia, l’ossitocina non aveva effetti su individui con atteggiamenti difensivi o ostili verso i migranti. L’ossitocina da sola non genera la generosità e l’altruismo". Anche se rende più "buone" le persone con atteggiamento negativo verso gli extracomunitari.
Perché "lo stimolo combinato di ossitocina e influenza dei pari sembra diminuire le motivazioni egoistiche, potenziando il comportamento altruistico verso i migranti. In tale contesto pro-sociale, l’ossitocina contribuirebbe ad aumentare la fiducia e minimizzare l’ansia. Date le giuste circostanze, cioè a fronte di comportamenti altruistici di innesco, elevare i livelli di ossitocina potrebbe quindi promuovere l’accettazione e l’integrazione dei migranti nelle culture occidentali".
La chiosa finale del bioeticista è un invito alla classe politica italiana: "Che farne di queste scoperte? Ci si potrebbe ragionare, ma nessun politico ha mostrato interesse".
Il commento di Salvini
"Qualche “scienziato” vorrebbe farvi inalare una sostanza, la ossitocina, per accogliere meglio gli
immigrati clandestini e fare donazioni. Quando la realtà supera la fantasia. Roba da matti! P.S. Ma pensano che gli italiani siano scemi?" scrive su Facebook il ministro dell'Interno a cornice delle parole di Corbellini.
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