Dugina "innocente", a rischio la visita del Papa a Kiev

Irritazione per le parole di Bergoglio. Fonti vaticane: "Ma lui condanna sempre la violenza"

Dugina "innocente", a rischio la visita del Papa a Kiev

Una protesta formale della diplomazia ucraina rischia di allontanare ancora di più una possibile visita di Papa Francesco a Kiev. Nel mirino sono finite le parole del Pontefice pronunciate nel corso dell'udienza generale del mercoledì: Bergoglio ha ricordato la morte di Darya Dugina, giornalista e figlia di Aleksandr, considerato l'ideologo di Vladimir Putin. La trentenne, uccisa in Russia con un attentato, è stata citata così da Francesco: «Penso alla ragazza che è volta in aria per una bomba che era sotto un sedile di una macchina a Mosca. Gli innocenti pagano la guerra. Pensiamo a questa realtà e diciamoci che la guerra è una pazzia». Frasi che hanno scatenato l'ira del governo ucraino tanto che il ministro degli esteri di Zelensky ha convocato il nunzio apostolico a Kiev, monsignor Kulbolkas per lamentarsi delle parole del Pontefice. «L'Ucraina è profondamente delusa», ha riferito l'ambasciatore ucraino presso la Santa Sede, perché si «equiparano ingiustamente l'aggressore e la vittima. Allo stesso tempo, la decisione del Papa di menzionare nel contesto della guerra russo-ucraina la morte di una cittadina russa sul territorio della Russia, con la quale l'Ucraina non c'entra niente, provoca incomprensioni».

«Il Santo Padre condanna sempre, ed è giusto che lo faccia, ogni tipo di violenza», commenta al Giornale una fonte della diplomazia vaticana, «in questo caso ha parlato semplicemente da pastore, seguendo il cuore, il suo non era un discorso politico. Qualcuno ci è rimasto male perché ha usato la parola innocente, considerando che in Ucraina tanti bambini vengono uccisi ogni giorno. Ma sappiamo bene quanti appelli ha fatto il Papa perché la guerra si fermi». Tensioni con Kiev che rendono sempre più difficile un viaggio del Papa nel Paese: la macchina organizzativa, dopo un'accelerata i primi di agosto, sembra essersi arenata. Se fino a qualche settimana fa, infatti, l'ambasciatore ucraino presso la Santa Sede parlava di una possibile visita del Papa prima del viaggio in Kazakistan del 12 settembre, adesso questa ipotesi sembra essere stata abbandonata.

A questo si aggiunge anche un rallentamento nel dialogo con Mosca: Francesco avrebbe dovuto salutare il patriarca ortodosso russo proprio durante il congresso dei leader religiosi di Astana ma qualche giorno fa Kirill ha fatto sapere che non parteciperà.

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