La volontà di presentare il governo davanti alla platea degli imprenditori di Cernobbio come un investimento a lungo termine per il Paese, come un esecutivo destinato a durare almeno 5 anni e capace di creare una continuità nel tempo. Un nuovo messaggio inviato a Bruxelles sui vincoli di bilancio, alla vigilia del braccio di ferro autunnale sulla (possibile) revisione del Patto di Stabilità. Il nucleare come forma di energia pulita e sicura da rilanciare subito tra le priorità dell'esecutivo, sfruttando il know how delle nostre aziende e dei nostri ingegneri.
Sarà questo governo, con questa formazione ad avviare il nucleare in Italia ed, entro quest'anno, deve riavviare la propria ricerca e partecipazione al nucleare dice Matteo Salvini intervenendo all'ultima giornata dei lavori del forum Ambrosetti. Non abbiamo certezze - spiega - ma l'impegno è che questo sia un governo di legislatura, quindi che arrivi alla fine dei cinque anni e se ben avremo lavorato, come conto che accada, ci siano anche i 5 anni successivi. Quindi in 10 anni conto che il rilancio del nucleare sarà questo governo con questa attuale formazione che potrà inaugurarlo. Hic manebimus optime.
Salvini si dice convinto che l'Italia debba riavviare entro quest'anno la propria ricerca e la propria partecipazione al nucleare perché stiamo lavorando all'estero per centrali in costruzione. Non possiamo portare i nostri ingegneri a lavorare all'estero senza farlo in Italia. Io conto che, entro il 2023, questo governo abbia la forza di spiegare agli italiani perché, in nome della neutralità tecnologica, non possiamo dire no a nessuna fonte energetica.
L'altro affondo del vicepremier riguarda il Patto di Stabilità, tema strategico che andrà a impattare sui contenuti della prossima manovra di bilancio. Bisogna evitare questa distonia con obiettivi green sempre più ambiziosi e vincoli di bilancio sempre più stringenti. Delle due l'una, ha spiegato: se devo essere ambiziosamente green non posso mettere vincoli di bilancio sulla spesa pubblica perché le due cose non possono stare insieme, a meno di non offrire chiavi in mano alla Cina il futuro del nostro Paese. Quindi se l'Europa ci chiede obiettivi green ambiziosi su casa e auto con sacrifici per l'agricoltura e la pesca, non può porre vincoli di bilancio che permettono ad altri di entrare a casa nostra.
Salvini, infine, ritorna sulla questione del Ponte sullo Stretto, definendo la sua realizzazione un dovere morale. Ieri sera sono andato a cena e due domande su tre erano 'ma lo fate?' perché la società Stretto di Messina fu costruita per legge nel 1971 e a dicembre compirà 52 anni; è più anziana di me.
Il Ponte è un dovere morale, sarà un attrattore di cervelli dall'estero in Italia, metteremo alla prova l'ingegneria italiana, l'architettura, la geologia le università, le industrie e le imprese. Non vedo l'ora che venga messo a terra perché questo governo può lasciare il segno nella storia di questo Paese.
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