Francesco D'Uva esclude un ulteriore voto su Rousseau dopo l'esito schiacciante maturato pochi giorni fa sulla presentazione delle liste pentastellate in Calabria e in Emilia-Romagna: "Abbiamo appena votato, non mi pare il caso di rifarlo". Ma c'è da fare i conti con una forte pressione per un'alleanza territoriale con il Partito democratico, anche per evitare una caduta di governo: "Fermo restando che dobbiamo sentire i territori e che Rousseau è uno straordinario strumento di democrazia, credo che ci troveremmo a disagio in un accordo regionale con il Pd". La crisi dell'esecutivo è dunque uno scenario da escludere: "Solo un folle può pensare una cosa del genere. È assurdo che un governo sia appeso al risultato di un’elezione Regionale".
E pensare che pochi giorni fa Beppe Grillo è uscito allo scoperto, benedicendo il matrimonio con i dem con cui - a suo giudizio - si potrebbero fare grandi cose: "È giusto stare insieme a Roma, anche perché non si può governare da soli. Ma non dobbiamo mischiare i piani. E dobbiamo mantenere la nostra identità: siamo nati come alternativa alle forze politiche tradizionali".
La leadership di Di Maio
Nell'intervista rilasciata al Corriere della Sera, il deputato del Movimento 5 Stelle ha difeso Luigi Di Maio, recentemente attaccato senza mezzi termini dalla base anche per il doppio incarico ricoperto: "Il leader serve eccome, ricordiamoci che siamo maggioranza relativa anche grazie a un leader e, nello specifico, a Di Maio. Poi è ovvio che siamo cresciuti e serve una struttura. Per questo stanno arrivando i facilitatori". Ma il clima resta piuttosto teso e il capo politico del M5S è ancora sotto attacco: "Lo vedo, sì, credo che sia normale, quando non si va bene alle urne, che si mettano in discussione un po’ di cose. Io vedo la discussione come una cosa fisiologica e anche molto positiva. Mi spiace solo quando si eccede". Il questore dell'Aula non ha fatto mancare un attacco diretto alla Lega: "Noi non abbiamo cambiato idea, seguiamo sempre i nostri venti punti di programma. La Lega è venuta meno alla sua parola e, tra un balletto e un cocktail di troppo, ha tradito alleati e italiani. Si è dimostrata inaffidabile".
D'Uva ha annunciato che i grillini si biodegraderanno "quando cambieremo la politica e la renderemo vicina agli elettori".
Infine ha toccato anche il tema dell'impasse sull'elezione del capogruppo alla Camera: "Sarebbe bello avere il 50% più uno. Ma se non riuscissimo si potrebbe valutare di seguire l’esempio del Senato".- dal lunedì al venerdì dalle ore 10:00 alle ore 20:00
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