Sapevate che dal 3 dicembre scorso sono iniziate le festività stagionali? Nemmeno noi. Eppure secondo Google sì. E a giudicare dalle palline colorate che animano il Doodle del motore di ricerca dovremmo pure esserne felici. Questa volta l'azienda di Mountain View ha dato il meglio di sé: si potrebbe dire che abbia fatto un upgrade coniando una nuova denominazione per non pronunciare o per non scrivere la pericolosissima parola «Natale». Insomma, ci risiamo: al politicamente corretto non c'è mai fine. Se incontrate qualcuno in questi giorni, augurategli dunque «Buone festività stagionali 2021». Se poi vi prende per scemo o vi chiede spiegazioni ditegli pure che è una questione di inclusività, di rispetto verso le altre religioni e che l'ha detto zio Google.
D'altronde, non è la prima volta che il colosso del web intraprende la strada dell'oscuramento della nascita di Cristo. Da quando è nata, Google non risulta che abbia mai dedicato un Doodle al Natale (ne ha creati oltre 4mila). O meglio: magari lo ha fatto ma quasi di nascosto senza mai scrivere la parola dannata. Basti pensare, per fare giusto un esempio, che il 25 dicembre 2017 ha scelto il semplice augurio di «Buone Feste». All'epoca eravamo ancora alla formula asettica e non si erano raggiunti i livelli di oggi con una frase che sembra più un geroglifico, una delle peggiori formule burocratiche o un astruso testo di un manuale di istruzioni scritto male. D'altronde, si sa, la multinazionale ha sempre messo in pratica un laicismo imperante privilegiando quella che oggi si definisce cancel culture in nome di una parvenza di inclusività e di rispetto ecumenico. Uno specchietto per le allodole che rischia di celare un appiattimento per non dire altro di tutte le identità con l'effetto boomerang di escluderle tutte. Ma non sia mai che si turbi qualche non cristiano che naviga in rete.
E quest'anno, con la dicitura «Festività stagionali», Google non dovrebbe correre questo pericolo. Semmai, potrebbe accadere che chi legge questa strana frase pensi che abbiano inserito qualche nuovo numero rosso nel calendario o che venga celebrata la festa dei lavoratori del turismo o dei braccianti agricoli, i cosiddetti stagionali appunto.
Il Doodle arriva a pochi giorni dalla polemica, raccontata in esclusiva dal Giornale, sulle linee guida della Commissione Europea per una «comunicazione inclusiva» da impartire ai suoi membri. Linee guida che prevedevano, tra le altre cose, di non utilizzare la parola «Natale» e i «nomi cristiani di Maria e Giuseppe». Per fortuna, dopo il vespaio sollevatosi, Bruxelles ha fatto retromarcia porgendo le sue scuse. Google invece scommettiamo che tirerà dritta per la sua strada.
Eppure, il sospetto che il colosso di Mountain View si sia ispirato alla Ue è presente così come potrebbe anche darsi che abbia voluto privilegiare la linea statunitense dove da tempo al posto di Merry Christmas si è fatta largo l'espressione Season's Greetings, che per gli americani significa «Saluti della stagione», una formula neutra che fa accapponare la pelle. Con tanti saluti al Natale. Anzi, scusate, alle «festività stagionali».
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